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Trapani, 50 euro per “prolungare” la malattia dei marittimi: medico arrestato per corruzione

Il professionista era in servizio presso la struttura sanitaria USMAF-SASN. Ha ammesso le responsabilità e ora vuole risarcire

Di Redazione |

I finanzieri del Comando Provinciale di Trapani, coordinati dalla Procura della Repubblica di Trapani, hanno arrestato in flagranza per corruzione un medico in servizio presso la struttura sanitaria USMAF-SASN del Ministero della Salute di Trapani. Il professionista aveva infatti appena ricevuto denaro da parte di un marittimo – denunciato a piede libero quale corruttore – per consentirgli, senza eseguire alcuna visita obiettiva, il richiesto prolungamento dello stato di malattia.

I militari del Nucleo PEF della Guardia di Finanza, dopo aver verificato la ricorrenza dell’ennesima percezione illecita di denaro da parte del sanitario, sono intervenuti procedendo all’arresto del professionista. I Servizi territoriali per l’assistenza sanitaria al personale navigante, marittimo e dell’Aviazione civile (SASN), garantiscono assistenza sanitaria, in Italia e all’estero, al personale marittimo ed al personale aeronavigante ed inoltre forniscono prestazioni medico-legali, tra cui le visite mediche preventive d’imbarco e le visite periodiche (biennali) per l’accertamento dell’idoneità alla navigazione.

L’operazione è stata denominata “Aiutiamoci”, poiché il medico, al momento dell’accordo corruttivo, pronunciava tale frase al paziente per fargli capire di voler ricevere una dazione di denaro illecita. Nel corso delle attività investigative sono state eseguite servizi dinamici di osservazione e pedinamento, disamina di documentazione ed escussione di persone informate sui fatti, nonché investigazioni di natura tecnica, quali intercettazioni telefoniche e riprese audio e video. È stato così possibile acquisire i gravi indizi di colpevolezza nei confronti del medico.

L’attività di perquisizione eseguita nell’immediatezza ha consentito di individuare e sequestrare materiale che confermerebbe come il medico tenesse una accurata traccia dei marittimi che corrispondevano somme secondo il tariffario illecito (almeno 50 euro per visita o prestazione richiesta). Il medico è stato posto agli arresti domiciliari e, in occasione dell’udienza di convalida dinanzi al G.I.P. del Tribunale di Trapani, ha ammesso le proprie responsabilità, manifestando la volontà di risarcire la Pubblica Amministrazione. Il Giudice, nel convalidare l’arresto operato di finanzieri, ha disposto nei confronti del medico la misura cautelare degli arresti domiciliari.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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