ARCHEOLOGIA
Tombaroli in azione in una necropoli del quinto secolo avanti Cristo a Scoglitti
I malviventi hanno portato via reperti da alcune antiche sepolture che si ricollegano all’antica colonia greca di Camarina
Tombaroli in azione in una necropoli del quinto secolo avanti Cristo a Scoglitti (Ragusa). Nella zona limitrofa al cimitero della frazione, durante dei lavori di scavo preventivo, sono state rinvenute, circa un mese fa, delle tombe che si ricollegano alle necropoli dell’antica colonia greca di Camarina. Sono state trovate otto sepolture, che si fanno risalire alla seconda metà del V secolo e in parte al quarto secolo avanti Cristo. Gli scavi sono stati condotti dagli archeologi della Sovrintendenza di Ragusa Saverio Scerra e Nicolò Bruno.
Sono state trovate delle sepolture alla cappuccina e alcune «Enchytrismos», delle anfore all’interno delle quali venivano rinchiusi i corpi degli inumati o le loro ceneri. Questo tipo di sepoltura era spesso riservata ai bambini. Le anfore venivano poi conservate nelle tombe. Gli scavi avevano consentito di esplorare quasi tutte le tombe: l’ultima però è stata violata nottempo dai tombaroli. I malviventi, muniti di metal detector, hanno trovato le sepolture e per errore avevano scavato anche nei pressi delle fondamenta di un’abitazione.
«Nella zona di Scoglitti, al di là del fiume Ippari, il cui corso è stato parzialmente spostato all’inizio del secolo scorso – spiega Saverio Scerra – si trovava una delle tre necropoli che si ricollegano all’abitato di Kamarina. Le altre sono a Passo Marinaro e in contrada Rifriscolaro: quest’ultima è la più antica. A Scoglitti molte tombe sono state danneggiate nel secolo scorso sia dai lavori agricoli che dalla realizzazione di alcuni edifici. Le otto sepolture ritrovate di recente sono molto interessanti e ci hanno restituito dei reperti molto interessanti. Avevamo esplorato quasi tutte le tombe. In una tra queste purtroppo ci hanno preceduto i tombaroli».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA