RAGUSA – Notte all’addiaccio per centinaia di persone dopo la forte scossa registrata ieri sera in Sicilia orientale. In tanti hanno deciso tra le province di Ragusa e Caltanissetta di trascorrere la notte in auto. Il terremoto di magnitudo 4.4 è stato registrato in mare al largo della costa ragusana, ad una profondità di 30 chilometri, ma è stato percepito in maniera netta anche nelle province di Siracusa e Catania, e nel palermitano.
Non sono stati registrati danni a persone mentre al momento si parla solo di alcuni edifici lesionati e cornicioni caduti nel Ragusano. Gli uomini dei Vigili del fuoco e della Protezione civile stanno verificando le segnalazioni di danni che sono continuate ad arrivare per gran parte della nottata. Molti interventi dei vigili del fuoco riguardano perlopiù aperture di porte. «In tanti – dicono – impauriti dalla scossa sono corsi in strada… dimenticando le chiavi in casa».
Purtroppo – come denunciato su Fb dal sindaco di Comiso Maria Rita Schembari «qualcuno, in maniera sconsiderata e senza alcun fondamento, ha diffuso la falsa notizia di un allarme della Protezione Civile circa l’imminente verificarsi di una nuova scossa». «E’ assolutamente falso – ha ribadito con forza la Schembari – nessuna previsione può essere fatta da alcuno circa il verificarsi di un evento sismico. Nè la paura può farci dimenticare il coronavirus, spingendoci a pericolosi assembramenti». La sindaca ha anche deciso di chiudere le scuole nella giornata odierna, che sarebbe stata anche l’ultimo giorno di lezioni prima delle vacanze di Natale.
Danni di lieve entità sono stati riscontrati su due edifici di Ragusa. Il terremoto ha provocato delle lesioni anche in un edificio a quattro piani a Gela (Caltanissetta). Come detto sono in corso sopralluoghi per verificare i danni.
La forte scossa di terremoto è stata registrata alle 21.27, ha avuto magnitudo 4.4 ed epicentro nel mare antistante la costa del Ragusano, a Marina di Acate, a una profondità di 30 chilometri, ma la sua energia si è propagata fino a Palermo, attraversando quasi tutta l’isola. La terra ha tremato per una quindicina di secondi, interessando in particolar modo le zone di mare, come Marina di Ragusa, Marina di Modica, Pozzallo fino ad arrivare alla zona tra Marzamemi ed Avola.
Nella zona Marina di Ragusa è stato sentito un forte boato prima del sisma. Lo stesso è accaduto a Pozzallo dove i cittadini si sono riversati in strada. «Ho avuto tanta paura, tremava tutto», ha confessato Stefano Sucato, che vive a Comiso (Ragusa), dopo il terremoto. «Tanta gente è scappata ed è ancora in strada», ha raccontato.
«È stato veramente terribile. Mai avvertita una scossa così forte» è stata la testimonianza di Valentina Tagliarini da Vittoria, nel Ragusano. «Molta gente – ha riferito Giorgio Stracquadaino responsabile della Cna – si è riversata sulle strade e negli androni condominiali. Molta preoccupazione ma niente danni significativi». Da Modica, dove la scossa ha provocato scene di paura, vengono segnalati solo piccole lesioni che l’Ingv definisce da “scuotimento”. Scene di paura anche ad Acate e in forma più contenuta anche a Gela che dall’epicentro dista circa 20 chilometri.
Il terremoto è stato avvertito anche in provincia di Siracusa. Nel capoluogo nella zona di piazza Adda i palazzi hanno tremato tra il panico degli abitanti della zona. Anche a Floridia e Solarino, così come nella zona sud, Portopalo, Pachino, Rosolini e Noto, il terremoto ha ingenerato molta paura e preoccupazione.
Anche a Floridia nella zona delle Torri di Vignalonga le persone sono scese in strada. Qualcuno ha paragonato il terremoto di questa sera a quello del 13 dicembre del 1990 con epicentro a 15 chilometri di profondità tra Vittoria e Santa Croce Camerina. Tantissime le chiamate al centralino dei vigili del fuoco.
In provincia di Catania il terremoto è stato sentito a Mazzarrone, fino a Caltagirone. In corso le verifiche della Protezione civile. La terra ha tremato anche ai piedi dell’Etna dove in molti sui social hanno segnalato la forte scossa avvertita a Catania città e in diversi comuni dell’hinterland tra cui Misterbianco, Acireale e Sant’Agata Li Battiati, ma non ci sono collegamenti con l’attuale attività eruttiva del vulcano.