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Il caso

Targa vandalizzata a Palermo, «un imbarbarimento diffuso oltre il tollerabile»

Non è durata nemmeno 24 ore la targa per Giuditta e Biagio, i due studenti tragicamente morti 39 anni fa travolti da un’auto di scorta dei giudici Borsellino e Guarnotta. E Cna Catania condanna il gesto

Di Redazione |

«Nemmeno ventiquattr’ore dopo l’inaugurazione della targa per Giuditta e Biagio, i due studenti tragicamente morti 39 anni fa a Palermo travolti da un’auto di scorta e giustamente appena commemorati quali vittime di mafia, qualche delinquente si è reso protagonista della distruzione del manifesto che ne raccontava la storia e della vandalizzazione della targa posta dalla Cna di Palermo, che ha anche istituito una borsa di studio in memoria degli sfortunati ragazzi». A dirlo sono Floriana Franceschini e Andrea Milazzo, rispettivamente presidente e segretario territoriale di Cna Catania.

«È un gesto -proseguono – che dice tanto della Sicilia odierna e di buona parte del Sud Italia, da un lato in mano a una pericolosissima micro criminalità, dall’altro stretta nella morsa del potere economico-finanziario mafioso. È un gesto che chiarisce senza ombra di dubbio come ormai in Sicilia l’imbarbarimento diffuso abbia toccato punte ben oltre il tollerabile dalle Istituzioni democratiche e dalla società civile, che pur combatte ogni santo giorno, se non altro per la mera sopravvivenza in città in mano a demoni. È accaduto a Palermo, dove davvero nulla sembra mai cambiare nei decenni, ma sarebbe potuto accadere a Catania, a Napoli, a Foggia, financo a Roma».

Secondo i due referenti di Cna Catania «resta da chiedersi quali provvedimenti lo Stato intenda prendere per sottrarre alle bestie senz’anima le sempre più ampie porzioni di territorio che controllano in Italia. Purtroppo, dall’alto proprio non si avvertono segnali. Le piccole imprese, vero presidio territoriale e sociale delle nostre comunità, quotidianamente, anche solo per la presenza fisica, per i servizi garantiti e per il lavoro che creano, la loro parte la fanno. Massima solidarietà ai colleghi di Palermo: auspichiamo una mobilitazione continua delle parti sociali regionali per una Sicilia più vivibile, più umana».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA