Taormina (Messina) – L’effetto iniziale, un surreale misto fra shock e gioia, è passato. Adesso comincia la fase operativa: al sopralluogo dello staff di Palazzo Chigi è seguito un incontro tecnico al Viminale. E il sindaco della città che fra dieci mesi ospiterà il G7 non è tipo che si perde in convenevoli. Eligio Giardina va subito al sodo: «Servono deroghe speciali sulle procedure per realizzare tutte le opere necessarie. Altrimenti non ci arriveremo mai». Il primo cittadino ieri ha incontrato ancora una volta il ministro dell’Interno, Angelino Alfano, in zona per un evento politico. E gli ha prospettato l’urgenza: «Ci vuole un commissario ad acta, che potrei essere io ma anche un alto rappresentante della Prefettura, per velocizzare l’iter dei progetti». Una sorta di “sportello unico”, o meglio un “commissario al G7”, accanto a «un’assistenza tecnica del governo, perché i nostri uffici non possono fare tutto da soli».
Il sindaco Giardina ha consegnato ad Alfano un dossier con le priorità. «Non è una questione di fondi, io non chiedo i 200 milioni di cui si parlava per Firenze né i 500 ipotizzati per la Maddalena. Ci bastano 25 milioni per ospitare tutti, compreso Trump…». Le opere inserite nel documento: la messa a norma e l’agibilità del PalaCongressi; il potenziamento dell’ospedale (ieri visitato dalla ministra della Salute Beatrice Lorenzin); la realizzazione di un’elipista (c’è la proposta di un privato per un progetto su terreni comunali, nella zona della piscina); la ristrutturazione dell’ex Capalc (l’ex scuola convitto-albergo), la riqualificazione della villa comunale e il miglioramento della viabilità (a partire da via Garipoli, bretella dell’A18 e principale collegamento con la zona nord) e dell’arredo urbano (con la pavimentazione di corso Umberto).
Alfano, che aveva già rassicurato il sindaco nel precedente incontro, ha preso in carico il dossier. Ipotizzabile, a giorni, una nomina di Giardina a commissario per l’organizzazione del G7. Ma lui giura: «Non mi interessano i ruoli, mi serve che si faccia presto. Non c’è tempo da perdere». E ha perfettamente ragione. Il 26 maggio 2017 è molto più vicino di quanto – con la clessidra siciliana – non sembri.