Svolta nel giallo di Altarello, nel Giarrese. C’è un indagato nella vicenda relativa al presunto pestaggio, la sera del 6 gennaio scorso, che avrebbe portato alla morte del 52enne Vincenzo Zappalà, manovale di Guardia Mangano. Si tratta di un 46enne ripostese, incensurato al quale è stata contestata l’accusa di omicidio preterintenzionale.
L’uomo è stato immortalato dalle telecamere di video sorveglianza del parcheggio esterno del centro commerciale Conforama. A riconoscerlo sono stati i carabinieri dopo avere visionato a lungo le immagini che hanno confermato che la vittima sarebbe stata aggredita all’esterno del supermercato dove si era recato in compagnia del fratello. Zappalà sarebbe rimasto fuori, nell’area perimetrale del market e qui avrebbe incontrato – forse per caso – il 46enne ripostese con il quale ci sarebbe stato, sulle prime, un vibrato alterco verbale sfociato poi in una aggressione, nel corso della quale la vittima sarebbe stata più volte colpita al volto da pugni e schiaffi.
Zappalà si sarebbe anche difeso, tuttavia soccombendo, per poi allontanarsi a piedi, ancora dolorante, dal luogo della furibonda lite, facendo perdere le proprie tracce per circa un’ora. E riapparire in fin di vita, attorno alle 19 di quel venerdì sera ad Altarello, lungo il viale delle Province, dove è stato soccorso da due donne che il 52enne è riuscito ad allertare tramite cellulare, poco prima di perdere i sensi. Zappalà è poi deceduto pochi minuti dopo mentre in ambulanza stava raggiungendo l’ospedale di Giarre. Un passaggio, quest’ultimo, tutto da definire, ovvero quell’ora trascorsa dal momento in cui c’è stata l’aggressione e quando, poi la vittima ha chiamato i soccorsi. Giovedì pomeriggio nell’obitorio del policlinico di Catania è stata eseguita l’autopsia, alla presenza dei periti di parte. Secondo quanto si è appreso non sono state riscontrate lesioni esterne, tuttavia si è in attesa di una serie di approfondimenti, al fine di determinare la causa e le dinamiche del decesso ma anche accertare questioni rilevanti ad essa connesse (l’aggressione subìta). Relativamente alle indagini coordinate dal sostituto procuratore Fabio Regolo si apprende che la pista privilegiata sia quella passionale. La vittima pare abbia importunato una donna che aveva rapporti di amicizia con l’aggressore, che, oggi, assistito dal proprio legale di fiducia, avv.Enzo Iofrida, ha chiesto di essere interrogato dai carabinieri.