AGRIGENTO – Un fermo per l’omicidio di Michelangelo Marchese, 89enne di Palma di Montechiaro, ucciso l’11 luglio 2020 nel corso di una rapina presso la sua abitazione.
I carabinieri hanno fermato una badante rumena con l’accusa di omicidio.
La tragica storia di “Zio Michele” – così come era conosciuto in in città l’anziano agricoltore – investigativbamente è cominciata con la scoperta del cadavere quando il figlio Lillo nel luglio scorso ha chiamato i carabinieri che, con l’ausilio dei Vigili del fuoco arrivati da Licata, sono riusciti ad entrare in casa facendo la tragica scoperta: la vittima con il viso insanguinato e con mani e piedi legati, la modesta abitazione (di sua proprietà) messa a soqquadro, ed il pavimento per lunghi tratti macchiato di sangue.
I Ris hanno ispezionato da cima a fondo l’intera scena del crimine, prelevando campioni a iosa dai quali evidentemnte ora hanno avuto risposte mentre i colleghi territoriali hanno scandagliato la vita della vittima facendo emergere che, nonostante l’età, Michelangelo Marchese voleva godersi interamente la sua libertà ed indipendenza. I figli (Lillo ed altre due sorelle) più volte hanno tentato di farlo vivere insieme a loro nelle loro case ma lui è stato sempre irremovibile. Voleva stare solo godersi la sua libertà e non dare fastidio ad alcuno.
Si trovava bene con la badante rumena. «Troppo bene», sostengono le malelingue. E ora potrebbe scoprirsi che quella badante è pure l’assassina.