Una persona è stata arrestata nell’ambito delle indagini sulla morte di Emanuele Scieri, il 26enne siracusano, parà di leva, trovato morto il 16 agosto del 1999 nella caserma Gamerra di Pisa, centro di addestramento della Folgore.
Una conferenza stampa per illustrarli è stata indetta per stamani, alle 11.30, alla procura di Pisa, presenti il procuratore della Repubblica Alessandro Crini e gli investigatori della squadra mobile di Firenze e dei poliziotti della sezione di polizia giudiziaria di Pisa che hanno condotto le indagini.
Scieri, 26 anni, una laurea in giurisprudenza e già praticante in uno studio legale, scomparve il 13 agosto 1999, lo stesso giorno del suo arrivo alla caserma Gamerra per il servizio militare di leva dopo aver svolto il Car a Firenze. Fu poi ritrovato morto tre giorni dopo, ai piedi di una torre dismessa per il prosciugamento dei paracadute.
La procura di Pisa ha riaperto l’inchiesta l’anno scorso, dopo che precedenti indagini erano state archiviate ipotizzando che il giovane si fosse tolto la vita. A escludere l’ipotesi del suicidio, oltre alla famiglia di Scieri, la commissione parlamentare d’inchiesta, istituita nel 2016 sulla morte del parà di leva e che ha concluso i suoi lavori a dicembre scorso, secondo la quale il 26enne fu aggredito.