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Svolta nel cold case: dopo 32 anni c’è una pista sull’omicidio di Gaetano e Salvatore La Placa: delitto ordinato da moglie e figlia (nonché nuora e nipote)

La Procura di Agrigento ha iscritto tre persone sul registro degli indagati. Il presunto killer ingaggiato con 50 milioni

Di Redazione |

Un vero e proprio cold case che sembra ad una svolta. Si tratta del duplice omicidio di Gaetano e Salvatore La Placa, padre e figlio uccisi nel 1992 nelle campagne di San Biagio Platani nell’Agrigentino. La procura di Agrigento, con il fascicolo d’inchiesta coordinato dal procuratore aggiunto Salvatore Vella,  ha iscritto nel registro degli indagati tre persone: si tratta di Luigi Costanza, 77 anni di Aragona; Carmela La Placa, 56 anni, e Rosalba La Placa, 67 anni, nipote e figlia della vittima di San Biagio Platani.

La storia

L’omicidio – secondo quanto racconta grandangoloagrigento.it – di Gaetano e Salvatore La Placa si consuma alle prime luci dell’alba del 14 ottobre 1992. Secondo i pm a ordinare il delitto sarebbero stati i congiunti più stretti: la moglie (e nuora) Rosalia Guadagnano (oggi deceduta) e la figlia Carmela La Placa (nonché nipote) delle vittime. Per la procura di Agrigento l’input sarebbe arrivato proprio da quest’ultima. Carmela La Placa, secondo l’atto di accusa, avrebbe manifestato alla madre la volontà di far uccidere il padre Gaetano. Il motivo sarebbe da ricercare in contrasti familiari e, in particolare, l’allontanamento dall’abitazione del genero. A sua volta la madre Rosalia Guadagnano avrebbe acconsentito all’eliminazione del marito perchè vittima di violenze e maltrattamenti. L’omicidio – sempre secondo la ricostruzione degli inquirenti – venne così commissionato a Luigi Costanza per un importo di 50 milioni di lire pagati con la riscossione di buoni fruttiferi intestati alla vittima. 

Le accuse

Agli indagati viene contestata la premeditazione del delitto. Furono moglie e figlia, secondo quanto ricostruito, ad avvisare il killer non appena Gaetano La Placa, in compagnia di Salvatore, lasciò l’abitazione per dirigersi in contrada Mandralia. Padre e figlio, a bordo di una Fiat 127, vennero fatti accostare da Costanza che sparò alla testa prima al padre e poi al figlio. COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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