Nuovo evento parossistico sull'Etna: una fontana di lava, accompagnata da violenti boati ed emissione di cenere vulcanica, è presente al cratere di Sud-Est. Una alta colonna di cenere lavica si alza dal cratere e, spinta dai venti, si dirige in direzione Nord-Est. Esperti dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia, Osservatorio etneo, segnalano che tre flussi di materiale piroclastico si sono staccati dalla parete orientale del cratere di Sude-Est e hanno percorso circa 1.5 chilometri nella desertica valle del Bove. Anche la colata lavica si dirige sempre nella valle del Bove.
I fenomeni in corso sono stati osservati con discontinuità dalla rete di telecamere per le avverse condizioni meteo, vulcanologi sono sul posto per osservazioni e analisi dirette dell’attività in corso. Intanto l’Ingv ha emesso un avviso per l'aviazione (Vona) di colore "rosso", ma al momento l’aeroporto di Catania è operativo.
Con il nuovo fenomeno parossistico torna l’incubo Etna nelle campagne siciliane: la ripresa delle attività fa salire a otto mesi il «conto» delle emissioni di cenere che sino ad oggi hanno causato danni alle coltivazioni ai quali si aggiungono i disagi per chi è costretto alla pulizia straordinaria delle canalette di scolo, o alle pulizia delle strade rurali. E’ quanto afferma la Coldiretti. «Un’ulteriore dimostrazione che siamo di fronte a cambiamenti per il vulcano – sottolinea Coldiretti – e che quindi bisogna avviare un nuovo sistema di interventi che salvaguardi anche gli imprenditori agricoli con norme celeri e ad hoc. Si tratta – afferma Coldiretti – di una emergenza continua, una vera e propria calamità quotidiana. Per pulire le strutture e le coltivazioni – conclude la Coldiretti – serve tempo, acqua e quindi l’impiego massiccio di manodopera con costi insostenibili».