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Stupro Piazza Alcalà, associazioni in coro: «Ora basta, serve più sicurezza in città»

Di Redazione |

Le Donne del Coordinamento Donne CGIL Catania, La Città Felice, La Ragnatela, Udi Catania, Femministorie, Casablanca Le Siciliane, Fare Stormo – Il Cerchio delle Donne, dopo i gravi fatti che hanno visto lo stupro di una minorenne, nel mese di febbraio scorso, nei bagni pubblici della Villa Bellini, in un orario pomeridiano, denunciano e condannano che ancora una volta, a Catania, si verifica un fatto gravissimo sempre in una zona del centro della città, a danno di una trentaseienne dominicana  che è stata adescata all’alba, mentre si trovava alla fermata degli autobus, un luogo frequentato anche nelle prime ore del mattino ma  anche pieno di degrado e soprattutto di mancanza di sicurezza.

Anche se i due stupratori sono già  stati assicurati alla giustizia, esprimiamo la nostra rabbia per una città che continua a non essere sicura, fatto che abbiamo denunciato più volte, a partire dall’incontro in Prefettura , a seguito dei fatti della Villa Bellini. Lo abbiamo fatto nei comunicati stampa e nei convegni, fino a quello organizzato il 18 dicembre scorso dalla CGIL. Non è possibile che in questa città, le donne non possano essere libere di circolare di notte e neanche di giorno, senza rischiare della propria incolumità.

Mentre ci stringiamo con affetto ed in solidarietà alla donna colombiana che ha subito violenza, chiediamo alle istituzioni che venga fatta prevenzione, attraverso un servizio di sicurezza nelle strade  che garantista cittadine e cittadini.

Un servizio che guardi anche al degrado ed alla sporcizia della nostra città di cui sono sommersi alcuni tratti delle zone del centro storico, per l’appunto uno di questi è proprio quello che ha interessato il grave fatto accaduto qualche giorno fa.

Sappiamo bene come la violenza sulle donne  sia un fenomeno molto più ampio e complesso ma che riguarda mentalità ed educazione al rispetto della differenza di genere ma non possiamo non affermare che, intanto, sia necessario una condizione di protezione e di sicurezza della città, dove ancora oggi, il tema della visione di una città anche a misura di donna non è trattato, nonostante più volte abbiamo chiesto alla Prefettura di istituire un tavolo in cui poter trattare i temi della sicurezza sulle donne ma più complessivamente il tema degli interventi da mettere in campo contemporaneamente anche da parte del mondo dell’associazionismo e delle forze sociali. Siamo sempre più  convinte che solo così sarà possibile costruire un sistema di interventi che possa essere incisivo e creare effettiva prevenzione.

Catania è  una città in cui il mondo dell’associazionismo è vivo e radicato e che conta positive realtà che silenziosamente svolgono attività fondamentali per l’inclusione sociale a tutto campo e su varie categorie di soggetti ma è altrettanto  necessario valorizzare queste azioni  e coordinarle tra loro per evitare sovrapposizioni o inefficienze.

Ciò che ci domandiamo, inoltre è questa donna che ha subito violenza, verrà aiutata a riprendersi per come si dovrebbe? Quali servizi offre la città per intervenire in modo tempestivo?

Qui poniamo il tema del depauperamento dei Consultori ( è stato corretto chiudere il consultorio autogestito “Mi Cuerpo es Mio”)? il cui ruolo è ormai principalmente  ambulatoriale, manca totalmente l’aspetto sociale che era uno dei fondamenti ispiratori della legge 194 e che oggi, considerata la recrudescenza dei casi di violenza e non solo, potrebbero invece assolvere ad una preziosa  funzione di prevenzione e di interventi adeguati di presa in carico complessiva della salute della donna.

È necessario, pertanto,  non solo recuperare le lacune di queste strutture ma concepirle in una visione evoluta  che  vorremmo assumessero, in termini di sostegno sociale e culturale e di apertura ad una platea di soggetti che vedano anche anziane, disabili, extracomunitarie, LGBTQ +, poter prendersi cura del  loro corpo da un punto di vista sia fisico che psichico.

Pertanto, è necessario che Istituzioni ASP, mondo dell’associazionismo, scuola ed Università entrino sempre più in rete. E non riguarda solo eventi contingenti come lo stupro avvenuto il 23 Dicembre scorso ma lo  dicono i recenti dati  del Ministero dell’Interno che ci consegnano un quadro  grave e preoccupante della violenza nel mondo e nel nostro Paese, a partire dalle chiamate al numero antiviolenza 1522  che dal Novembre 2023 sono state in continuo aumento e nonostante sia importante constatare che chi chiama significa che denuncia e che per la maggior parte delle volte ha preso coscienza del problema e che  è ancora in tempo per prevenire situazioni di peggioramento della propria situazione, i numeri però  parlano chiaro: le violenze sessuali sono in aumento, anche tra minorenni ed  i femminicidi continuano a verificarsi con una media di 1 ogni tre giorni.

È una strage che segna anche una triste deriva, quella delle vittime over 70, ammazzate dai partners dopo matrimoni o convivenze lunghissimi.  Ma che purtroppo segna  anche l’aumento delle vittime straniere che da 17 è passato a 24, con un incremento del 41,2%, rispetto all’anno precedente.

I dati, ci dicono inoltre che, dall’inizio dell’anno sono oltre 100 gli omicidi di donne, di cui  avvenuti in ambito familiare ed affettivo di  cui  51 uccise da partner o ex.

Un altro fenomeno con cui da qualche anno dobbiamo fare i conti è quello delle violenze sui web che nei primi nove  mesi del 2024, ha registrato un aumento dei casi di estorsione sessuale(circa 1.200 casi ) ed il revenge porn (200 casi) entrambi in crescita del 9% rispetto allo stesso periodo del 2023;  inoltre è in aumento anche lo stalking ( 140 casi denunciati). Ma a questi dati dobbiamo aggiungere anche quelli delle tante vittime  che non denunciano e che sono prevalentemente donne.

Questo quadro ci impone senso di responsabilità e necessità di intervento, anche per questo ribadiamo alla prefetta di Catania, Carmela Librizzi, di pervenire al più presto possibile, così come già preannunciato, alla sottoscrizione di un protocollo di intesa con il mondo dell’associazionismo, prevedendo la costituzione di un tavolo dedicato al tema del contrasto alla violenza sulle donne della città e della provincia.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA