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Stromboli: dopo l’alba di paura sull’isola rientra l’allarme

Di Redazione |

PALERMO – Per quanto meno intense rispetto a quelle del 3 luglio dello scorso anno, due forti esplosioni dello Stromboli sono state distintamente avvertite alle 5 di stamane dalla popolazione. I lapilli sono finiti su tutta la terrazza del cratere e lungo la Sciara del fuoco, provocando paura nell’isola delle Eolie, in questo periodo affollata di turisti. Per fortuna non si registrano danni, mentre lo scorso anno l’eruzione provocò la morte di un escursionista, sorpreso dall’inferno di fuoco quando si trovava in sommità, a quota 900 metri, sul versante di Ginostra, il piccolo borgo di Stromboli raggiungibile solo via mare e che nel periodo invernale conta appena 40 abitanti, metà dei quali tedeschi.

Il sindaco di Lipari, Marco Giorgianni, rassicura la popolazione: gli eventi di oggi non sono paragonabili alle esplosioni parossistiche del 2019, trattandosi di fenomeni più frequenti (se ne stimano circa 2 l’anno negli ultimi 40 anni) e significativamente meno forti: è il motivo per cui non si è attivato il sistema acustico di allerta.Adesso la situazione è tranquilla». Ma è proprio al sindaco che gli abitanti chiedono di attivarsi con urgenza per realizzare gli interventi infrastrutturali di sicurezza: «La nostra vita – spiega Gianluca Giuffrè, titolare di un minimarket – dipende dalla piena funzionalità del pontile e passa anche dalla messa in sicurezza dei costoni rocciosi. A Ginostra nulla è stato fatto dallo scorso anno, quando dopo l’eruzione ci fu assicurato che ci sarebbero stati interventi immediati».

«Da settimane il vulcano faceva percepire un’attività oltremodo intensa, tuttavia nessun segnale di preallerta era giunto dalle autorità – afferma Riccardo Lo Schiavo, abitante di Ginostra – Appare inconcepibile che dopo oltre sette anni e un finanziamento di 880 mila euro, il Comune di Lipari non sia riuscito neppure ad avviare i lavori di messa in sicurezza del pontile che rappresenta la principale via per garantire una rapida evacuazione. Ma anche altri interventi sono rimasti solo sulla carta: il consolidamento del costone roccioso su cui poggia l’abitato e che sovrasta la stradina di accesso al pontile, il potenziamento del segnale telefonico, una adeguata cartellonistica indicante i comportamenti da tenere e i punti di raccolta da raggiungere in caso di eruzione, la ristrutturazione della chiesetta, l’ideale punto di riunione in caso di calamità, il ripristino e la manutenzione programmata di stradine e sentieri».

Per nulla preoccupato è un tour operator dell’isola, Mario Cincotta: «E’ tutto tranquillo, nessun motivo di panico. Il vulcano ha fatto solo il suo mestiere. Da due giorni era in piena attività stromboliana offrendo uno spettacolo affascinante sia dal mare che da quota 290», il limite che non può essere valicato dagli escursionisti per motivi di sicurezza.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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