Si è steso per terra, forse per un malore. E non si è più alzato. Capelli bianchi e barba lunga. Indossa una di quelle tute azzurre degli ospedali. E’ uno dei tanti clochard di Catania. Il cinquantenne, supino sul marciapiede di Corso Italia a pochi passi da piazza Verga e dal Palazzo di Giustizia, non vuole farsi aiutare. I soccorritori con un’ambulanza senza medico a bordo arrivano, ma il senzatetto non collabora. I carabinieri, sul posto sono intervenute due gazzelle, chiedono un’ambulanza medicalizzata. Muovere l’uomo, visto che da poco ha subito un intervento chirurgico all’addome, può essere pericoloso. Ci sono momenti di tensione al telefono. Passano minuti, anzi ore. Un passante chiede l’intervento anche della Comunità di Sant’Egidio. Per caso passa un medico che spiega all’operatore al telefono che il paziente, seppur cosciente, deve andare al Pronto Soccorso. Qualche minuto prima delle 13 è arrivata l’ambulanza richiesta. Il medico-rianimatore riesce a dialogare con l’uomo e a metterlo in barella. Da lì sarà trasferito al pronto soccorso del San Marco.