SIRACUSA – Il Cga ha bloccato l’iter per realizzare un resort sull’isola di Capo Passero, nel Siracusano. Lo rende noto Legambiente Sicilia. Il Consiglio di giustizia amministrativa, spiega l’associazione ambientalista, ha sospeso l’efficacia della sentenza del Tar di Catania che aveva accolto il ricorso della società investitrice contro il provvedimento di revoca dell’Assessorato, scongiurando l’eventualità che il devastante progetto si possa realizzare.
L’isolotto è stato dichiarato riserva naturale ed è sede di un’antica tonnara e con una torre-fortezza del XVI secolo. “Il Cga – spiega Gianfranco Zanna, presidente di Legambiente Sicilia – ha fatto prevalere l’interesse della collettività – preservare il bene paesaggistico/ambientale unico e irripetibile – a scapito del privato, del suo eventuale danno economico che, invece, è sempre riparabile. Privato che negli anni non ha affatto tutelato la bellezza dell’isolotto, lasciandolo al degrado e all’abbandono, arrivando perfino a vendersi come “ferro vecchiò decine e decine di ancore della vecchia tonnara. Speriamo che ad ottobre – conclude Zanna – in sede di merito, il Cga confermi questo orientamento e l’isola di Capo Passero sia definitivamente salva da questi predoni del cemento». Legambiente ha chiesto alla Regione di approvare «un nuovo decreto di istituzione della riserva naturale».
Il progetto del resort – che fa capo a una cordata di imprenditori mantovani che si sarebbero innamorati di questo luogo dei sogni durante una vacanza – prevedeva la realizzazione del blocco centrale nella ex tonnara di Portopalo: oltre ai 7.400 metri quadrati dell’edificio della vecchia tonnara erano previsti anche un parco, giardini e parcheggi adiacenti per un totale di quasi 37mila metri. Sull’isola di Capo Passero erano previste dependances per quasi quasi duemila metri quadrati, divisi per 18 suites extralusso, un ristorante di alto livello, e pontili privati.
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