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Sparatoria di Nesima, Giovanni Di Benedetto davanti al Gip non risponde: le due ipotesi sul movente

L'uomo - accusato di omicidio e tentato omicidio - ha però fatto delle dichiarazioni spontanee volte a chiarire la sua posizione processuale: in giornata atesa la decisione sulla convalida del fermo

Laura Distefano

04 Luglio 2023, 12:43

Si è conclusa da qualche minuto, nel carcere di Piazza Lanza, l’udienza di convalida del fermo emesso dalla procura etnea nei confronti di Giovanni Di Benedetto accusato dell’omicidio e del tentato omicidio avvenuto lo scorso venerdì all’interno di un appartamento al civico 10 di via Santo Cantone a Catania. Il 27enne , difeso dall’avvocato Dario La Monica, ha scelto di avvalersi della facoltà di non rispondere alle domande della gip Anna Maria Cristaldi.

Di Benedetto però ha fatto delle dichiarazioni spontanee volte a chiarire la sua posizione processuale. La pm Martina Bonfiglio ha chiesto la convalida del provvedimento e l’emissione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti dell’indagato. La decisione è attesa in giornata.

La lite e gli spari

La sparatoria sarebbe scattata al culmine per una lite: una pallottola ha colpito alla testa un albanese di 27 anni che ieri è deceduto in ospedale. Un altro proiettile ha raggiunto al collo un 43enne che si è lanciato dal balcone per salvarsi ed è ricoverato in ortopedia con una frattura scomposta al piede. Resta avvolto nel mistero il motivo scatenante.

Le piste

Due le ipotesi su cui gli investigatori della Squadra Mobile di Catania stanno lavorando: quella di un’occupazione abusiva dell’ alloggio popolare o una questione economica legata a dei lavori. Intanto proseguono le ricerche per rintracciare altre due persone che sarebbero state presenti nella scena del crimine.