LE INDAGINI
Sparatoria al Pigno, ancora in gravi condizioni il 20enne colpito alla testa: i carabinieri di Catania hanno una pista
Eliminata l’ipotesi del tentativo di rapina. Il nome della vittima (del Villaggio Sant’Agata) non è nuovo agli investigatori
È in coma farmacologico il 20enne colpito alla testa da una pallottola di piccolo calibro la vigilia di Natale al Pigno, in via Degli Agrumi, a pochi metri dal centro commerciale Le Porte di Catania. Era in sella a una moto, a velocità sostenuta, quando il proiettile lo ha raggiunto facendolo cadere. Con la ferita al cranio è stato accompagnato al pronto soccorso del San Marco di Librino. Qui è stato sottoposto a un delicato intervento chirurgico. La prognosi è riservata: al momento è ricoverato nel reparto di Rianimazione.
Il motociclista non è chiaro se fosse inseguito da alcune auto o fosse protagonista di una corsa verso un obiettivo preciso. Uno dei passeggeri di una Panda, martedì pomeriggio intorno alle 17,30, ha tirato fuori il braccio del finestrino cominciando a sparare. Una raffica di pallottole che ha colpito la parte posteriore di un suv Peugeot, che per caso si è trovato in mezzo. Fortunatamente le pistolettate hanno solo danneggiato l’automobile. Ma tanta è stata la paura della coppia che ha immediatamente chiamato il 112. Ma la raffica di pallottole ha fatto spaventare diverse persone, alcuni erano anche con i bambini mentre tornavano dalle ultime spese prima del cenone di Natale.
I carabinieri della Compagnia di Fontanarossa, coordinati dalla procura, hanno già una pista precisa. Eliminata l’ipotesi del tentativo di rapina. Il nome della vittima (del Villaggio Sant’Agata) non è nuovo agli investigatori. E anche questo dato ha fornito input per trovare i vari tasselli del puzzle. Su Tiktok, tra auto di lusso e viaggi in Trentino, il 20enne sfoggia la bandiera del Canada (un particolare non da poco per gli investigatori) e c’è un post, anche se datato, con Sebastiano Miano detto “Piripicchio” (dietro le sbarre e condannato per la sparatoria alla Vecchia Dogana). Ora c’è da capire perché dei ragazzi armati correvano a folle velocità il 24 dicembre.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA