CATANIA – Era di 10.000 euro al giorno, che nelle festività poteva raggiungere anche i 70.000, il giro d’affari dell’organizzazione sgominata stamane dai carabinieri,al termini di indagini coordinate dalla Dda di Catania, che hanno arrestato 16 persone, tra cui una donna, residenti tra il Siracusa e Messina con l’accusa di associazione a delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, in particolare modo di cocaina. L’organizzazione criminale, che si occupava della vendita della droga nella periferia di Siracusa, pubblicizzava il suo business con una maglietta, indossata durante le trasferte del Siracusa, sulla quale campeggiava un distributore di palline, il prezzo di ogni pallina (di cocaina) ed un indirizzo al quale rivolgersi. L’organizzazione si riforniva di droga a Messina.
I particolari dell’operazione, denominata “Tonnara”, dal nome della zona nella quale avveniva lo spaccio, sono stati resi noti a Catania durante una conferenza stampa alla quale ha preso parte, tra gli altri, il Procuratore della Repubblica di Catania Carmelo Zuccaro ed il procuratore aggiunto Carmelo Petralia.
Durante le indagini, durate quasi due anni, sono state arrestate 20 persone in flagranza di reato e sono stati sequestrati oltre 3 chili di cocaina e oltre 5.000 euro ritenuti provento dello spaccio. Le indagini si sono avvalse di intercettazioni telefoniche ed ambientali e sono state rese difficili dalle condizioni geografiche e logistiche della parte nord della città, particolarmente isolata e controllata dall’organizzazione. La zona era resa anche impervia con ostacoli fissi, come bidoni e tronchi d’albero, posizionati lungo la via principale alla zona per impedire un accesso rapido da parte delle forze dell’ordine.
«Il settore della droga nel territorio di Siracusa merita maggiore attenzione da parte della Procura distrettuale perché è una delle attività tradizionali di acquisizione di proventi che poi vengono destinati non solo a perpetuare questo traffico illecito ma anche a rafforzare i sodalizi criminali che ad essi sono dediti» ha detto il Procuratore di Catania Carmelo Zuccaro durante l’incontro con i giornalisti nel quale sono stati resi noti i particolari dell’operazione antidroga tra Siracusa e Messina.
«Per quanto riguarda questa organizzazione in particolare – ha aggiunto – non è stata contestata l’aggravante dell’associazione mafiosa perché non ne ricorrevano i presupposti. Tuttavia ritengo che quest’operazione sia molto importane perché quelli che operano in questa particolare area di Siracusa sono soggetti che hanno una capacità criminale assolutamente di rilievo».
«Questa indagine – ha aggiunto – è durata due anni. E’ ovvio che è un miglioramento rispetto al passato ma non è una durata temporale questa che ci soddisfa particolarmente. Noi non vogliamo che le indagini durino neanche due anni. Dobbiamo essere in grado effettivamente di intervenire prima perché i danni che si producono quando si consente a queste persone di consolidarsi sono notevolissimi. E più facile intervenire quando ancora ancora il tronco non si è particolarmente solidificato».
In manette sono finiti:
Danilo Briante, di 43 anni
Antonio Rizza, di 30
Alessandro Abela, di 32
Angelo Albarino, di 44
Raffaele Ballocco, di 31
Vincenzo Buccheri, di 46
Luigi Calcinella, di 33
Dario Caldarella, di 34
Alessandro D’Agata, di 38
Massimiliano D’Ignoti Parenti, di 47
Gaetano Maieli, di 39 anni
Giuseppina Riani, di 37
Ivan Rossitto, di 32
Leandro Salemi, di 21
Massimo Salemi, di 44
Pasquale Graziano Urso, di 24