Sicilia, è valanga d’istanze per il Rei in attesa del reddito di cittadinanza

Di Alessia Tagliacozzo e Michele Guccione / 27 Ottobre 2018

PALERMO – Come avevamo anticipato con dati Svimez, l’Inps ha poi confermato, nel rapporto aggiornato allo scorso mese di settembre, che i percettori di Reddito di inclusione in Sicilia sono già quasi 300mila, esattamente 280.744, suddivisi in 271.270 percettori di Rei che fanno parte di 87.568 famiglie con un sussidio mensile medio di 324,42 euro, e 9.474 titolari della vecchia carta Sia che, all’interno di 2.402 nuclei familiari, ricevono ogni mese 246,59 euro.

L’Isola segue da vicino la prima in classifica, che è la Campania. A livello nazionale, il Reddito di inclusione (Rei), la prima misura strutturata contro la povertà, ha riguardato nei primi nove mesi del 2018 oltre 379.000 famiglie per un milione di persone nel complesso. I dati arrivati ora dall’Inps mostrano un’erogazione del beneficio economico soprattutto al Sud (69% se si guarda alle famiglie, 72% se si considerano le persone coinvolte).

Il 10% dei nuclei percettori (quindi circa 38.000 su 379.000) risulta extracomunitario, per cittadinanza del richiedente la prestazione, e di questi si evidenzia un’incidenza del 30% dei percettori nelle regioni del Nord (solo il 3% al Sud, al Centro il 21%). Non sono invece disponibili i dati sui comunitari non italiani che hanno il beneficio.

Il 47% dei nuclei beneficiari di ReI, che rappresentano oltre il 51% delle persone coinvolte, risiedono in sole due regioni: Campania e Sicilia. Il tasso di inclusione del ReI, ovvero il numero di persone coinvolte ogni 10.000 abitanti, risulta a livello nazionale pari a 184, con valori top in Sicilia, Campania e Calabria (rispettivamente pari a 540, 517, 389) e minimi in Friuli Venezia Giulia ed in Trentino Alto Adige (in entrambi i casi 23).

A luglio 2018 c’è stato un incremento dei “nuovi” nuclei beneficiari di ReI, pari al +76% rispetto a giugno. I nuovi richiedenti nel periodo luglio-settembre 2018 sono 101.000, di cui il 43% è imputabile a nuclei senza il possesso dei requisiti familiari precedentemente richiesti ai fini della concessione del beneficio. La classe modale da luglio è diventata quella con un solo componente (precedentemente era quella con tre componenti) e rappresenta il 41% della distribuzione.

Ma la modifica e l’ampliamento dei requisiti, a partire dallo scorso mese di aprile-maggio, è destinata a fare lievitare enormemente questi numeri. Infatti, il rapporto si limita a indicare le pratiche già approvate sia dall’Inps che dai servizi sociali dei Comuni. Ma adesso arriverà il grosso delle domande, che ancora devono essere esaminate dall’Inps, soprattutto in Sicilia dove alla carenza d’organico si sta sopperendo con misure di riorganizzazione interna, più i colloqui che i servizi sociali dei Comuni dovranno completare da qui a novembre avendo già avuto il primo benestare dall’Istituto di previdenza. Basti pensare che nel solo Comune di Palermo ci sono 42mila appuntamenti fissati entro il 30 novembre, e nel frattempo le sedi Inps stanno vagliando altre decine di migliaia di richieste.

L’importo medio mensile per famiglia erogato nel periodo gennaio-settembre 2018, pari a 305 euro, risulta variabile a livello territoriale, con un range che va da 239 euro per i beneficiari della Valle d’Aosta a 336 euro per la Campania.
I nuclei con minori sono 208.000, rappresentano il 55% dei nuclei beneficiari e coprono il 73% delle persone interessate. La classe modale dei nuclei con minori è quella con quattro componenti, che rappresenta il 32% del totale. I nuclei con disabili sono 69.000 e rappresentano il 18% dei nuclei beneficiari, coprendo il 18% delle persone interessate. La classe modale dei nuclei con disabili è quella con un solo componente, che rappresenta il 25% del totale.

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Pubblicato da:
Redazione
Tag: povertà sicilia reddito d'inclusione sicilia rei sicilia