Ferragosto da tutto esaurito in Sicilia. Nelle principali mete turistiche dell’Isola è boom di prenotazioni in alberghi, bed and breakfast e case vacanza. Un trend accentuato dai viaggi last-minute, con i turisti che per Ferragosto scelgono la terra di Trinacria in quanto riesce ad abbinare sapientemente bellezza e convenienza economica. È ciò che emerge dalle ricerche effettuate su Booking.com, una delle Online travel agency (Ota) leader nel mondo e su portali specializzati nelle prenotazioni turistiche. È il caso ad esempio di Holidu.it, il motore di ricerca per case vacanza, che mette la Sicilia in cima alle destinazioni più economiche.
In base ad uno studio che è stato condotto sui prezzi delle case vacanze, chi prenota last-minute nella settimana di Ferragosto in Sicilia, spende in media 126 euro a notte. La “forbice” dei prezzi varia dai 90 euro di Messina e Catania ai 394 euro di Panarea. Nel mezzo stanno una miriade di destinazioni alla portata di quasi tutte le tasche. Sopra i 93 euro troviamo Palermo e Agrigento; mentre Siracusa è “la più costosa delle mete economiche”: 100 euro a notte. Qualcosina in più si paga ad Ortigia (115 euro). Sotto la media regionale figura anche Modica, dove per una notte si spendono 104 euro. A Cefalù invece le quotazioni si aggirano attorno a 151 euro, idem a Giardini Naxos. A San Vito Lo Capo, “perla” del Trapanese, si sale fino a 178 euro.
Anche la Sicilia vanta mete decisamente esclusive, basta fare un giro nelle isole minori per accorgersene. A Ferragosto i prezzi di Lampedusa possono toccare quota 164 euro a notte. Sempre nelle Pelagie, a Linosa, si arriva sino a 195 euro. Nelle Egadi, una notte nelle isole di Marettimo e Levanzo viene quotata rispettivamente 177 e 195 euro. Vulcano e Alicudi, nelle Eolie, arrivano invece rispettivamente a 174 euro e 178 euro a notte. Un euro in più è la media di Pantelleria per la settimana di Ferragosto. I prezzi schizzano a oltre i 200 euro a notte in altre località delle Eolie e delle Egadi. Qualche esempio? Lipari supera i 200 euro, Salina e Stromboli oscillano tra i 230 euro e i 256 euro. A Filicudi si raggiungono i 300 euro a notte, con l’apice che si tocca a Panarea (394 euro).
Se da Holidu.it ci spostiamo su Booking.com, è possibile estrapolare anche la percentuale di occupazione delle camere. Notiamo così che il countdown in vista del Ferragosto è già scattato da tempo e con esso è scattata pure la corsa alle prenotazioni. Nella settimana più calda dell’estate 2018, hotel, bed and breakfast e case vacanza stanno andando a ruba. A Taormina si registra il 94% di posti letto occupati, il 91% a Marsala, il 90% a Sciacca, il 92% a Siracusa, il 98% a Cefalù e ben il 99% di San Vito Lo Capo. Possibilità maggiori di trovare posto sono in città come ad esempio Agrigento, dove la percentuale di occupazione rilevata su Booking è del 68%.
A ogni modo, a completezza dell’informazione c’è da dire che queste sono solo alcune delle località prese a campione e quindi con dati che non hanno un valore statistico assoluto, perché ci sono strutture non presenti sul popolare portale online ovvero che sfuggono alle rilevazioni in quanto abusive. Tuttavia si tratta, pur sempre, di un andamento indicativo. E i numeri delle Ota sono l’ulteriore conferma dell’appeal della Sicilia: ancora ai primi posti nel gradimento dei turisti sia italiani sia stranieri.
Nell’era del turismo 4.0, le recensioni positive e le esperienze di viaggio di chi in Sicilia c’è già stato – ed ha però lasciato una traccia sul web – condizionano per buona parte le decisioni di altri viaggiatori. Una sorta di passaparola telematico. Siamo infatti di fronte ad una crescita turistica che si alimenta con i post sui social network e grazie all’evoluzione dell’offerta, che adesso gli operatori possono calibrare in base ai cosiddetti analytics.
Insomma, il digitale sta trasformando il turismo. Anche in Sicilia. Sharing, sostenibilità ed eccellenza sono le parole chiave dell’estate. Segno che sempre più turisti vogliono andare al di là del mare e del semplice divertimento. Non è un caso quindi che le analisi social-web, condotte in tutta Italia sui fruitori dei servizi turistici, evidenzino un aumento della ricerca di mezzi di trasporto condivisi, della riscoperta dell’ambiente e del turismo rurale, più una particolare attenzione in ambito enogastronomico ai prodotti di qualità. Che in Sicilia proprio non mancano.