Acireale. «Non so se la mia ripresa abbia del miracoloso, ma so di certo che in tanti hanno pregato per il mio ritorno alla vita, la mia famiglia, i miei amici, padre Alfredo con la comunità Santa Maria degli Angeli e tante persone, anche semplici conoscenti. Una cosa che non avrei mai immaginato e che non pensavo di meritare, invece è accaduta. Mi spiace solo vedere il muretto dove ho avuto l’incidente, non ancora sistemato. È una mancanza di rispetto nei confronti della vita».
Queste le parole di Albertino Sapuppo, il giovane che la sera del 14 luglio scorso, nella strada provinciale per Riposto all’altezza del bivio per Santa Maria la Scala è rimasto vittima di un gravissimo incidente e, che l’altro nei giorni scorsi ha potuto festeggiare il suo 27° compleanno con la famiglia e i tantissimi amici, nella frazione Santa Tecla. Una grande festa per quello che si può definire un miracolo, uno sviluppo clinico che anche per i medici è andato oltre ogni più rosea previsione.
Del grave incidente di quella sera Albertino non ricorda nulla, tranne che di essere uscito da casa con la sua Vespa e, di essersi svegliato poi in terapia intensiva, riuscendo a muovere solo gli occhi. «Sono stati giorni difficili nei quali ho maturato sentimenti di disponibilità verso il prossimo, perché l’inabilità – racconta Alberto – è qualcosa che ti fa comprendere quanto sia importante la vicinanza di chi t’imbocca il cibo o ti fa una carezza, gesti semplici ma che non hanno prezzo, perché regalano a chi ne ha bisogno tanto calore e tanto affetto. Lo stesso affetto che mi è stato manifestato da amici e parenti e che mi lascia meravigliato e senza parole per esprimere la gioia e il mio ringraziamento, non m’immaginavo di ricevere tanta solidarietà – dice Albertino – così come non pensavo che sarebbe accaduto l’incidente e che mi danno la misura dell’angoscia che hanno provato tutte le persone che mi vogliono bene. Con una solidarietà che è indice di una partecipazione ricevuta non solo dalla frazione di Santa Tecla ma da tutta la comunità di Acireale. Ricambio l’affetto e la solidarietà e ringrazio tutti. – conclude Albertino con una punta di amarezza – anche coloro che sull’incidente hanno tentato di falsare la verità asserendo che correvo con la Vespa e che non portavo il casco».
La speranza per Alberto Sapuppo si era accesa ai primi di agosto, quando il giovane, uscito dal coma e ripreso alcune funzioni vitali, aveva lasciato la Rianimazione del Garibaldi, per essere trasferito all’Unità di Medicina Fisica e Riabilitazione G. Giglio di Cefalù.