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Si aggrava il bilancio dell’ennesima tragedia nel Canale di Sicilia: 9 migranti morti e 15 dispersi nel mare in tempesta

Il barchino utilizzato per la traversata, a causa di onde alte fino a 2,50 metri, si è capovolto ed è colato a picco. Poche speranze di trovare in vita le persone che mancano all'appello

Di Redazione |

Sono ancora ricoverati al poliambulatorio di Lampedusa i 6 migranti giunti in gravi condizioni ieri sera dopo il naufragio avvenuto in acque Sar maltesi. Nelle prossime ore si comprenderà, sulla base dell’andamento clinico, se potranno essere dimessi e andare come gli altri 16 superstiti in hotspot o se dovranno essere trasferiti negli ospedali di Palermo o Agrigento. Nove le vittime della nuova tragedia: 8 salme, fra cui il cadavere di una bimba tra i 4 agli 8 anni, sono state sbarcate al molo Favarolo; il nono è morto invece al poliambulatorio, andato in arresto cardiaco dopo essere giunto in ipotermia.

Le motovedette, per tutta la notte, si sono occupate delle ricerche dei dispersi. Secondo quanto raccontato dai naufraghi, all’appello mancherebbero 15 persone, fra cui 3 minori.

Il naufragio

Erano 46 i migranti – originari di Guinea, Burkina Faso, Mali e Costa d’Avorio – che domenica sera, alle ore 20, sono partite da Sfax in Tunisia. Il barchino utilizzato per la traversata, a causa del mare in tempesta, si è capovolto ed è colato a picco.

Il mare molto mosso con onde alte fino a fino a 2,50 metri ha reso particolarmente complesse ieri le operazioni di soccorso del barchino naufragato a circa 30 miglia a sud est di Lampedusa. Anche un aereo della Guardia Costiera italiana è stato impiegato, su richiesta dell’autorità coordinatrice maltese, per sorvolare l’area del naufragio alla ricerca dei dispersi, ma viste le condizioni del mare sono veramente ridotte al lumicino le speranze di trovare i migranti dispersi ancora in vita.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA


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