PALERMO – Sfiducia nella politica e diffusa percezione della mafia come potere più forte dello Stato. Sono i risultati di un’indagine condotta per l’undicesimo anno dal Centro studi Pio La Torre tra i ragazzi di cento scuole che partecipano al Progetto educativo antimafia. I risultati del sondaggio sono stati presentati a Roma presso la sede della Fnsi, Federazione nazionale della stampa.
La sfiducia degli studenti nei confronti dei politici è elevata: 81,91% nei confronti dei politici nazionali, 79.75% nei confronti di quelli locali. Il 43.33% ritiene poi che la mafia sia più forte dello Stato e solo il 25.87% considera possibile sconfiggerla definitivamente.
«L’indagine – ha detto Vito Lo Monaco, presidente del Centro Pio La Torre – rileva la crescita della valutazione negativa del fenomeno mafioso da parte degli studenti. Inoltre sembra emergere anche uno stato di sfiducia nella possibilità di cancellare la mafia dal nostro sistema economico, sociale e politico, probabilmente per la persistenza del fenomeno nonostante i brillanti risultati della repressione che però non sembra essere accompagnata sufficientemente dalla prevenzione sociale, culturale, economica e politica».
Alla presentazione del report è intervenuto anche Paolo Borrometi, presidente di Articolo 21, giornalista minacciato dalla mafia.
«La mia generazione – ha detto – è stata segnata dal colore rosso dell’asfalto per il sangue versato da molti uomini che hanno dato la vita per combattere la mafia. La Sicilia è una terra di cinque milioni di abitanti soggiogati da settemila mafiosi, e purtroppo molti di quelli che oggi sono considerati eroi, in vita erano ritenuti dei ‘rompiscatolè. Non ci vuole coraggio, né atti di eroismo, ma semplicemente fare il proprio dovere da cittadino».