Scuola, si chiude il secondo anno in dad ma da settembre tutti in presenza

Di Redazione / 07 Giugno 2021

ROMA Il secondo anno scolastico dell’era Covid, anche questo, come il passato, in gran parte in dad, volge al termine. Terminano infatti domani le lezioni in sei regioni: nel Lazio, in Lombardia, Basilicata, Abruzzo, Sicilia e Valle d’Aosta. Sabato scorso si sono già concluse in Molise, Marche, Veneto, Emilia Romagna. E via via, con il passare dei giorni, suonerà l’ultima campanella il 9 giugno per gli studenti dell’Umbria e della Liguria, il giorno dopo in Provincia di Trento, l’11 per quelli del Piemonte e della Puglia, il 12 andranno in vacanza gli studenti sardi e calabresi. Gli ultimi, il 16 giugno saranno gli studenti della Provincia di Bolzano. Tra i più grandi, quasi 1 su 3 sarà costretto per il secondo anno consecutivo a concludere le lezioni distante dai propri compagni a causa di decisioni autonome prese da parte delle scuole per evitare assembramenti. Meno della metà degli alunni, poi, (44%) dice che avrà una foto di gruppo “ufficiale” con tutta la classe schierata.

E si pensa già al nuovo anno scolastico che sarà, finalmente e auspicabilmente, tutto in presenza. I presidi dovranno «rendere sicura la permanenza» a scuola dei bambini e dei ragazzi che sceglieranno di non vaccinarsi», ha ammonito oggi il commissario per l’emergenza Francesco Figliuolo. «Il vaccino è uno dei pilastri della lotta al virus – ha chiarito – ma per me nessuno mai deve essere discriminato: finché ci sono le leggi che permettono la non obbligatorietà, chi organizza l’attività scolastica deve mettere in campo tutto quello che è possibile» per garantire a «coloro i quali, per scelta personale o dei propri genitori, abbiano pensato legittimamente di non vaccinarsi, di rendere sicura la loro permanenza negli istituti scolastici».

E c’è il nodo cattedre vacanti: sono oltre 112 mila secondo i calcoli della Cisl Scuola.
Intanto l’anno scolastico che si sta concludendo è “da dimenticare” per molti studenti, soprattutto per i più grandi, costretti per mesi alla didattica a distanza, ma anche i più piccoli, in alcuni territori come la Campania, sono stati per molti mesi in dad. I più delusi sono i maturandi: i due terzi parlano di un anno di scuola rovinato a causa dello lo stop alla gita, in cima ai rimpianti per il 45% dei maturandi, all’assenza dei mesi finali di lezione e ripasso vissuti assieme assieme ai compagni (22%), all’addio alla preparazione collettiva dell’esame (11%), ai cento giorni (10%), e alla festa di maturità (9%).
E già oggi sono iniziati gli esami di terza media nei territori in cui la scuola è terminata sabato. Sono esami che quest’anno, a differenza dello scorso, si svolgono in presenza e partono dalla discussione di un elaborato su una tematica che è stata assegnata a ciascun alunno dal Consiglio di classe entro il 7 maggio. L’elaborato consiste in un prodotto originale, che può essere realizzato sotto forma di testo scritto, presentazione multimediale, filmato, produzione artistica o tecnico-pratica. Nel corso della prova orale vengono accertati i livelli di padronanza della lingua italiana, delle competenze logico matematiche, delle competenze nelle lingue straniere e delle competenze in Educazione Civica. La valutazione finale viene espressa con votazione in decimi. Sarà possibile ottenere la lode. 

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