Catania
Scarico illecito di rifiuti e reflui inquinati nel sottosuolo: una denuncia a San Cristoforo
In un'area di circa 2300 mq venivano scaricati, da parte di privati, materiali ferrosi e non e altri rifiuti
Il Comando Compagnia dei carabinieri Catania Piazza–Dante, con i colleghi del Nucleo Operativo Ecologico Carabinieri di Catania, ha eseguito un vero e proprio “controllo di Polizia Ambientale” in un’azienda nel quartiere San Cristoforo, attiva nell’attività di recupero di rottami ferrosi e non ferrosi, realizzata all’interno di più aree, ovvero un spazio esterno di 2300 mq circa, un edificio in muratura di circa 400 mq ed altre strutture coperte adibite a deposito di metalli pregiati.
Nel frangente, dall’avvio delle verifiche, la presenza di soggetti parcheggiati con i propri furgoni o mezzi a tre ruote all’interno del fondo, ha immediatamente insospettito i Carabinieri, che esaminati i registri di carico e scarico, hanno in effetti accertato come in quel sito, la stragrande quantità di rifiuti in entrata, fosse depositata prevalentemente da cittadini che svolgono autonomamente l’attività di svuota case, svuota cantine o raccogli-ferro, raccattando i rifiuti per le strade della città o recuperandoli da esercizi, abitazioni o locali dismessi.
Tale procedura è da considerarsi assolutamente illecita rispetto a quanto previsto dalla normativa di riferimento sul corretto ciclo di smaltimento dei rifiuti, in questo caso il DM 05.02.1998, che non consente a queste imprese di accettare rifiuti da parte di privati, alimentando il ciclo illegale dello smaltimento, ma soltanto da aziende specializzate nello stoccaggio e trasporto di questo specifico materiale.
In aggiunta, i Carabinieri hanno altresì constatato che la sede operativa della società in questione ricade in un’area sottoposta a vincolo di tutela paesaggistica, poichè distante meno di 300 mt dalla costa. Una distanza assolutamente ridotta, che richiede una maggiore attenzione alle modalità di trattamento e di scarico delle acque reflue industriali.
In tal senso, è stato accertato che proprio queste acque reflue provenienti dall’attività commerciale non venivano trattate come prevede la norma, ma scaricate direttamente in vasche di accumulo, attraverso cui erano poi sversate nel sottosuolo, in quanto l’azienda non aveva mai ottenuto l’autorizzazione per l’allaccio fognario.
Per tutti questi motivi, il titolare della ditta, un catanese di 45 anni, è stato denunciato per gestione illecita di rifiuti non autorizzati e gestione illecita di acque reflue industriali.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA