Catania
Scandalo Interporti: rinvio per il legittimo impedimento di Falcone
La posizione dell'assessore regionale è stata stralciata. Intanto arrivano le richieste di parte civile ma i legali si sono opposti.
È durata pochi minuti l’udienza preliminare sul malaffare che si sarebbe consumato negli uffici catanesi della Società Interporti Siciliani. La posizione dell’assessore regionale all’Economia Marco Falcone, difeso da Laura Biondo, per un legittimo impedimento è stata formalmente stralciata dalla gup Marina Rizza, che ha quindi aggiornato il processo al prossimo 4 luglio. In quella data sarà anche sciolta la riserva sulla richiesta di costituzione di parte civile avanzata dalla Sis (indicata parte offesa dalla procura) e dalla Cgil che fu protagonista di un esposto in procura che ha dato l’avvio alle indagini. Alle istanze di costituzione di parte civile si sono opposti i legali degli imputati.
Rischiano il rinvio a giudizio Armao, difeso dagli avvocati Andrea Ciarello Pruiti e Ottaviano Pavone, l’ex assistente del coordinatore azzurro Giuseppe Li Volti, difeso dalla stessa penalista di Falcone, l’ex deputato regionale Nino D’Asero (che ha vinto il ricorso in Cassazione e non è più sottoposto ad alcuna misura), difeso dagli avvocati Tommaso Tamburino e Isabella Giuffrida, l’ex amministratore di Sis Rosario Torrisi Rigano (interdetto dall’esercizio di ruoli direttivi), difeso dall’avvocato Dario Fina, la dipendente dell’Interporto Cristina Sangiorgi (sospesa dal pubblico esercizio), difesa dall’avvocato Francesco Giammona e il dipendente della società Lct (estranea alle indagini) Salvatore Luigi Cozza (ai domiciliari), difeso dagli avvocati Carmelo Peluso e Antonino Favazzo. Oggi era presente in aula solo Sangiorgi. Il reato contestato a Torrisi Rigano, Armao, Falcone, Li Volti e Sangiorgi è di induzione indebita a dare e promettere utilità. Poi c’è il capitolo corruzione per l’ex amministratore della Sis e Cozza. COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA