
Nel Palermitano
Sbranato a Bagheria, lo strazio dei figli andati a cercare il padre e accerchiati dagli stessi cani
Gli animali, che hanno ucciso Salvatore Maggiore, sarebbero passati da un buco della recinzione della casa di un vicino. Una delle figlie della vittima è consigliere comunale a Santa Flavia
«L’amministrazione comunale di Santa Flavia si stringe al dolore della consigliera Adelaide Maggiore per la perdita del padre. Al momento non sappiamo cosa sia successo. Aspettiamo il lavoro degli inquirenti. Al momento stanno indagando e non ci è stato detto nulla. I figli sono accorsi qui perché il padre non rispondeva al telefono e hanno fatto questa macabra scoperta», dice Vincenzo Cannella assessore Comunale di Santa Flavia (Palermo) sulla tragica morte di Salvatore Maggiore, 84 anni, sbranato e ucciso dai cani di razza Corso.
«Una tragedia davvero immane. I familiari sono molto provati. Quando sono arrivati i figli per cercare il padre sono stati accerchiati dai cani. Gli animali dovrebbero appartenere al vicino e sarebbero tre. A quanto pare nella recinzione della casa del vicino c’è un buco da dove i cani passano», ha detto Cinzia La Barbera vicepresidente del consiglio comunale di Santa Flavia che si trova nel luogo in cui sono avvenuti i fatti.
Il proprietario dei cani potrebbe essere un uomo di 48 anni.
Maggiore si trovava in campagna, a Bagheria in contrada Malfitano quando è stato aggredito dai due molossi. I sanitari del 118, intervenuti sul posto, hanno cercato in tutti i modi di salvarlo, ma le ferite erano molto gravi e profonde. La procura di Termini Imerese (Palermo) ha disposto l’autopsia sul corpo di Maggiore. Sul corpo apparirebbero evidenti gravissime ferite alle gambe e alle braccia. Segno questo, secondo i primi rilievi, che la vittima abbia tentato di difendersi ma sarebbe stata sopraffatta dagli animali. Il corpo dell’anziano è stato portato all’istituto di medicina legale del Policlinico di Palermo.
I cani, frattanto, sono stati sequestrati e portati in un canile a Sambuca di Sicilia (Agrigento). I veterinari dell’Asp e gli agenti della polizia municipale hanno constatato che gli animali non avevano il microchip.Secondo quanto raccontano da alcuni residenti più volte erano sorte controversie con questi cani che scorrazzavano in zona. Più volte la famiglia della vittima avrebbe chiesto al proprietario di controllare gli animali e tenerli dentro la recinzione.Per l’assenza dei microchip il proprietario è stato multato. Adesso la sua posizione è al vaglio della magistratura che dovrà stabilire se ci siano o meno sue responsabilità per la morte dell’anziano, aggredito mentre stava raccogliendo fiori nel suo terreno.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA