I NUMERI
Sant’Agata, Catania al centro del mondo: solo oggi 86 voli in arrivo. Ma le Baleari…
In attesa dei dati definitivi, si fanno i primi bilanci con l'affluenza record che si sta registrando in città per l'inizio dei festeggiamenti
Il grande ritorno della Festa di Sant'Agata, con la città già da giorni presa d'assalto sia da “catanesi di rientro” sia da tanti turisti, fa prevedere facilmente che i numeri relativi ai visitatori nei giorni delle celebrazioni patronali non potranno che infrangere i record degli anni passati ed è la stessa Sac, società di gestione dello scalo aereo, a rendere noti con un comunicato i movimenti previsti: il 9% in più rispetto al 2020, tra arrivi e partenze 107.817 passeggeri, 52.834 in arrivo di cui 38.759 nazionali e 13.625 internazionali. Oggi, 3 febbraio, sarà il giorno più trafficato con 86 voli in arrivo, 62 nazionali e 24 internazionali.
La Festa religiosa, la terza al mondo per partecipazione, «come ogni anno vede lavorare di più le strutture del centro storico – commenta Nico Torrisi, ad della Sac, ma anche presidente di Federalberghi – con prezzi che variano come il mercato aereo, sono cioè funzionali al periodo. Le festività agatine restano una delle principali attrazioni della nostra città, ma le previsioni confermano il grande appeal del nostro territorio in tutte le stagioni».
«In questo momento – aggiunge Salvo Sichili, vicepresidente Confcommercio e albergatore – i flussi, e ne siamo grati, dipendono dalle tratte “low cost” proposte dalle compagnie aeree. Sono soprattutto polacchi, tedeschi, ma anche francesi e, grazie al collegamento con Abu Dhabi, i turisti provengono anche da Israele ed Emirati Arabi. La media dei pernottamenti è di due giorni. Ma a parte Sant'Agata, si respira un clima di ripresa generale. Che si scelgano alberghi, case vacanza o B&b cambia poco: se si riesce a risparmiare sul volo, e questo è elemento essenziale per poter arrivare in Sicilia, le somme “risparmiate” consentono di poter anche investire di più per il soggiorno».
In attesa dei dati definitivi, che si conosceranno solo al termine della Festa, emerge un altro dato molto interessante: infatti, nel 2022 in città sono stati oltre un milione i pernottamenti in alberghi, b&b e case vacanza. Il dato è facilmente calcolabile dall'introito della tassa di soggiorno (in media 2,50 euro, varia in base alle “stelle”) del 2022 che Giuseppe Ferraro, capo di gabinetto del Comune, ha rivelato a “La Sicilia”: «Per la prima volta nella storia abbiamo superato i 2,5 milioni di euro, sorpassando anche il 2019. La città riesce ormai ad avere presenze turistiche tutto l'anno, cosa che non era pensabile sino a 5-6 anni fa».
Il dato record della tassa di soggiorno «è straordinario – commenta Torrisi – Noi abbiamo subito spinto per seguire il percorso dell'emersione del sommerso, ora regolamentato anche grazie al Cir, codice identificativo regionale, reso obbligatorio per ogni struttura dall’ex Giunta regionale. Ora auspichiamo che le somme ottenute non vengano utilizzate per coprire buchi di bilancio, ma per favorire l'incremento turistico».
«In tutta la Sicilia – spiega Sichili – abbiamo un gap da recuperare di almeno 100 milioni di passeggeri “mancanti”, oggi ne facciamo 25 milioni e le Baleari 200. Gli investimenti previsti sul territorio e il traino fieristico saranno strategici».
«Perché Catania non può essere ambiziosa come Malaga? – si chiede Valerio Coco, 36 anni, residente a Madrid e operatore nel settore turistico da 17 anni – Marbella è come Taormina, l'aeroporto di Malaga nel 2022 ha registrato 18 milioni di passeggeri e collegamenti metro e ferroviari efficienti. Ha dieci musei di cui due internazionali, un porto all'avanguardia, la “Malaga Valley” votata all'hi-tech. Ha avuto visione e infatti si è candidata ad Expo 2027. Malaga è l'esempio realistico a cui Catania dovrebbe aspirare, e non ha né l'Etna né la Festa di Sant'Agata. Siviglia ha una festa simile, ma dura una settimana e raggiunge 2 milioni di presenze».