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Sanità, la nuova rete ospedaliera della Regione che non piace ai “territori”

Di Redazione |

La nuova rete ospedaliera non piace a larga parte dell’opposizione all’Assemblea generale. La bozza che l’assessore alla Sanità Bozza ha detto di volere presentare in tempi brevi al Ministero per il definitivo via libera è insomma sotto il tiro incrociato anche se si tratta spesso di rivendicazioni di carattere territoriale e legate a specifiche esigenze.

Non piace di sicuro al Pd. «Nella scorsa Finanziaria – ha detto Giuseppe Arancio, parlamentare regionale del PD e componente della commissione Sanità all’Ars, che ha presentato una interrogazione parlamentare rivolta all’assessore alla Salute Ruggero Razza – ci siamo battuti per ottenere lo stanziamento di tre milioni di euro per il potenziamento dei presidi ospedalieri che ricadono nelle zone classificate ad alto rischio ambientale: Gela, Milazzo e Priolo. Ancora oggi però non è stata attivata alcuna iniziativa per programmare l’aumento dell’offerta di prevenzione sanitaria sulle patologie da industrializzazione nelle suddette aree». L’interrogazione è stata firmata anche dal capogruppo Giuseppe Lupo e dai parlamentari Francesco De Domenico e Giovanni Cafeo: «Si tratta di aree – dicono i deputati regionali del PD nell’interrogazione – nelle quali a causa degli insediamenti industriali sono stati registrati livelli di inquinamento superiori alla media, collegati a numerose patologie. Ci aspettiamo che l’assessorato si attivi al più presto e non questa opportunità – concludono – alla luce delle norme approvata dall’Ars nella Finanziaria».

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Una voce contraria si è levata anche dal sindaco di Agrigento Calogero Firetto che ha paventato il rischio chiusura per il reparto di Oncologia ad Agrigento: «Ho avuto un colloquio informale con l’assessore regionale alla Sanità, Ruggero Razza il quale ha confermato che nella bozza della nuova rete ospedaliera si sta pensando di lasciare solo 10 posti letto e quindi ridimensionare l’unità oncologica. Mi impegno a far sì che il reparto di oncologia venga mantenuto, anzi potenziato”.

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Anche Claudio Fava dei Centopassi ha espresso delle riserve: “Auspichiamo che il riordino della rete ospedaliera regionale non sia un esercizio freddo e tecnico ma possa recepire le richieste, motivate, delle comunità locali, come nel caso dell’ospedale “Madonna dell’Alto” di Petralia Sottana che serve l’intera area madonita”.

Nei giorni scorsi un coro di no si era alzato anche dai banchi del M5S: «Si tratta di una piano unilaterale – ha detto il deputato regionale del M5S Francesco Cappello, in conferenza stampa all’Ars insieme al capogruppo Valentina Zafarana e ai deputati Giorgio Pasqua e Antonio De Luca, componenti della commissione Salute dell’Ars – e non è stata nemmeno completata la discussione con le parti sociali e non abbiamo il dettaglio di come verranno allocate le risorse». Dubbi a cui ha fatto eco anche la Uil: «La bozza della nuova rete ospedaliera, trasmessa dall’assessore Razza in ritardo, è incompleta e irricevibile – ha detto Enzo Tango, segretario della Uil Fpl -. Mancano i dati relativi all’ospedalità privata e convenzionata e nulla dice in merito alle strutture sanitarie del territorio e alle risorse destinate al settore. Senza questi dati non è pensabile offrire contributi e proposte concrete. Questo governo sino ad ora ha dimostrato di non volere un confronto serio e costante. – aggiunge – Ma il confronto è necessario per potere garantire una risposta ai bisogni di tutti i siciliani».

Proteste e dubbi che però non sembra possa fermare l’assessore Razza che nei giorni scorsi ha spiegato: «A breve, insieme al presidente della Regione, presenteremo il nuovo piano per la rete ospedaliera siciliana. Un lavoro di cui siamo orgogliosi e che, come avevamo detto, abbiamo portato a termine nei primi mesi di governo. Abbiamo sanato alcuni processi, completato i percorsi con le università di Palermo, Catania e Messina – ha aggiunto – stiamo compiendo tutti gli atti necessari per poter trasmettere il piano alla commissione Sanità dell’Ars e poi al ministero entro la fine dell’estate».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA