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Sanità d’estate, la Sicilia si attrezza: «Più servizi nelle località turistiche»

Di Daniele Ditta |

PALERMO – L’estate della sanità siciliana è meno rovente dopo l’ok della commissione Salute dell’Ars alla rete ospedaliera e con i concorsi già sbloccati nelle varie province. Così l’assessore regionale alla Salute, Ruggero Razza, dopo aver portato a casa uno degli obiettivi programmati nel primo scorcio di legislatura, pensa già al futuro. Alla rete del territorio, «la grande assente degli ultimi anni», come lui stesso dice; all’attuazione del piano di prevenzione sanitaria; ai nuovi 17 direttori generali delle aziende sanitarie provinciali e ospedaliere, «che finalmente saranno scelti con criteri trasparenti».

Il lavoro da fare è tanto e proprio ad agosto, dove in Sicilia si registra il picco di turisti e presenze, la sanità non può permettersi il lusso di andare in vacanza. «Per la prima volta – esordisce Razza – abbiamo riunito le quattro centrali operative del 118 (Catania, Palermo, Caltanissetta e Messina), i dirigenti del servizio emergenze-urgenza e la Seus, per riadeguare la dotazione delle ambulanze e dei servizi nelle aree costiere della Sicilia, laddove c’è una maggiore presenza di persone».

Sarà una circolare a stabilire la ridistribuzione delle ambulanze medicalizzate (circa 250) piuttosto che la presenza di certi servizi, laddove normalmente non sono previsti per via di una ridotta densità di popolazione. «Intanto – aggiunge Razza – abbiamo già predisposto guardie mediche aggiuntive per rispondere al maggiore fabbisogno che si registra in determinate aree, penso ad esempio a Eolie e Madonie».

È questo uno degli “ingranaggi” di una macchina complessa come la sanità, chiamata a garantire servizi essenziali per i cittadini. La rete ospedaliera, che ora passerà al vaglio dei ministeri competenti, rappresenta uno snodo importante. «Abbiamo adeguato gli standard sui tempi di percorrenza necessari a raggiungere gli ospedali e le strutture di emergenza: 90 minuti per i Dea di secondo livello e 60 minuti per i Dea di primo livello. Mettendo così in sicurezza i cittadini. Ridefiniremo la presenza organica su tutti i territori», spiega l’esponente della Giunta Musumeci, che respinge al mittente presunti favoritismi verso certe province e stigmatizza gli allarmismi giunti da più parti: «Non è vero che c’è uno sbilanciamento sulla Sicilia orientale, il maggior incremento di posti letto è stato nel Trapanese. Più di tutto però sono indignato nei confronti di chi, con volgari strumentalizzazioni, parla di presunte chiusure di unità operative semplici. Ricordo a tutti che la rete ospedaliera e il riallineamento previsto dal decreto Balduzzi riguardano solo le unità complesse, tutto il resto è materia che attiene agli atti aziendali». A proposito di unità complesse, è prevista una diminuzione dei primariati: ne dovrebbero saltare una cinquantina. Il che sta già provocando qualche malumore, peraltro inevitabile.

Il capitolo concorsi è invece quello che mette tutti d’accordo. «Sono già partite un centinaio di selezioni – ricorda Razza – per coprire i vuoti nelle piante organiche, come il concorso per 317 posti a tempo indeterminato di dirigente medico di anestesia e rianimazione nelle aziende sanitarie provinciali e ospedaliere. In Gazzetta ufficiale, tra gli altri, c’è pure il concorso per 49 posti di dirigente medico di Medicina e chirurgia d’accettazione e urgenza bandito dall’Asp di Catania».

Le ferie estive non hanno fermato il lavoro della commissione incaricata di valutare titoli e curricula degli aspiranti manager della sanità, al fine di sottoporre una rosa di nomi alla Giunta. «Fatta questa scrematura, faremo le nostre scelte. La nomina dei direttori generali avverrà secondo principi di merito, trasparenza e imparzialità» dice Razza, sottolineando che «la discontinuità non si rivendica, ma si pratica. Oggi c’è un governo che si assume delle responsabilità politiche e continuerà a farlo. Forse qualcuno non ha capito che la musica è cambiata».

In attesa della prova del nove, il percorso tracciato dall’assessore alla Salute include altre tappe importanti: la riforma della Seus, il piano di prevenzione sanitaria e la rete del territorio. «A quest’ultima ci tengo particolarmente – conclude – perché è attesa da tanti anni. Le guardie mediche vanno profondamente riviste, i Pte (Presidi territoriali di emergenza, ndr) funzionano solo sulla carta e c’è bisogno di un’assistenza ambulatoriale con performance migliori».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA