E’ stato insultato per strada perché vestito di fucsia: il cantante Sangiovanni, secondo classificato all’ultima edizione di Amici, ha raccontato ieri l’accaduto sui suoi profili social, puntando il dito contro la «chiusura mentale» ancora evidente in Italia. Con il giovane artista si schiera il Partito gay per i diritti LGBT+, Solidale, Ambientalista e Liberale, esprimendo piena solidarietà.
«Passeggiavo per strada ieri sera e a un certo punto c'è un tipo che mi guarda e mi fa: "non ti vergognì", ha raccontato Sangiovanni in un video. «Ero vestito di fucsia. Non lo dico perché ci sto male, queste cose non mi toccano minimamente. Anche perché non darò mai la soddisfazione di vedermi stare male, non gliela darò mai vinta. E poi me ne frego abbastanza. Volevo solo dirvelo per farvi riflettere su quanto in Italia ci sia ancora una forte chiusura mentale. Forse non solo in Italia. Non siamo liberi di essere quello che vogliamo, non siamo liberi di vestirci come ci pare, di amare chi ci pare, senza essere giudicati. Io combatto se voi siete con me. Grazie per il supporto».
«Quanto accaduto al cantante Sangiovanni purtroppo capita quotidianamente alle persone LGBT+ (lesbiche, gay, bisex e trans), che vengono derise, offese e discriminate, solo per essere se stesse. Al cantante va la nostra piena solidarietà», dichiara Fabrizio Marrazzo, portavoce Partito gay per i diritti LGBT+, Solidale, Ambientalista e Liberale. «Cantante che nonostante i suoi soli 18 anni si è schierato sin da subito contro ogni discriminazione e contro una politica che non fa gli interessi delle persone».
«Pertanto, noi siamo in prima fila per combattere le discriminazioni che Sangiovanni ha voluto ricordare, per questo di fronte una politica assente c'è l'importanza di un Partito come il nostro che rappresenti realmente gli interessi delle persone LGBT+ e di tutti coloro che sono vittime dei pregiudizi», conclude.