CATANIA – «Sciopero. Proseguire, non si paga»: è del 100% l’adesione allo sciopero dei casellanti del Cas, Consorzio autostrade siciliane, promosso da Filt Cgil, Fit Cisl, Uil Trasporti, Ugl Sla e Lata. Lo sciopero è iniziato alle 22 di sabato e terminerà alle 22 di domani, martedì. Gli “esattori del pedaggio autostradale” stanno presidiando i caselli delle autostrade Me-Ct e Me-Pa, ieri al casello San Gregorio era presente un nutrito gruppo di dipendenti del Cas sotto gli occhi sorpresi degli automobilisti che non si aspettavano di non dover pagare il pedaggio.
«E’ uno sciopero strumentale – commenta l’assessore regionale alle Infrastrutture Marco Falcone – in una giornata il Cas ha perso 100 mila euro di incassi, inoltre con il ddl che trasforma il Cas da ente pubblico non economico a economico ci sarà la possibilità di applicare il contratto e adeguare il personale tecnico».
«Le nostre ragioni – spiega Maria Leotta, casellante e segretaria aziendale Cub – sono chiare: abbiamo un contratto “congelato” dal 2009 e chiediamo di uscire da questo stallo, garantendo prima di tutto i livelli occupazionali, siamo 300 casellanti con ancora diversi anni di lavoro davanti. La Regione siciliana per anni è stata a guardare, ha ridotto il Cas a un carrozzone politico svuotandolo dalle reali competenze, e i risultati si vedono. Ora vorrebbe intervenire, senza averne titolo. Già nel 2014 la Regione aveva tentato di farlo, allora i giorni di sciopero sono stati ben 15, e tutto è finito nel nulla. Ricordiamo che la Regione ha mero compito di vigilanza sul Cas, che dipende invece direttamente dal Mit».
«Non solo – aggiunge Filippo Sutera, coordinatore Cub – il Mit ha notificato alla Regione la presenza di più di 100 gravi inadempienze relative al Cas e avvisato, attraverso il vice ministro Cancelleri, che senza provvedimenti della Regione rischia la decadenza della concessione. È di questo che l’assessore regionale Falcone dovrebbe preoccuparsi, se la Polizia stradale volesse potrebbe chiudere le autostrade siciliane, perché sono fuori norma: ad esempio, non esiste nemmeno una colonnina Sos funzionante né sulla Me-Ct né sulla Me-Pa. Noi sindacati chiediamo un tavolo, nella sede opportuna e con gli interlocutori giusti, per aggiornare un contratto che in Sicilia è fermo al 2009: gli esattori autostradali siciliani svolgono le stesse attività dei colleghi di Autostrade per l’Italia, con una differenza di minimo contrattuale di oltre 600 euro mensili, diciamo che non è più accettabile».