Salvatore Borsellino e il 19 luglio: «In via d’Amelio non vogliamo avvoltoi»

Di Redazione / 17 Luglio 2023

«Non vogliamo che ci siano avvoltoi in via D’Amelio, ipocriti che portino corone e onori fasulli». Salvatore Borsellino, fratello di Paolo, il magistrato ucciso dalla mafia nonché animatore del movimento delle agende rosse, soffia sulle polemiche sulla manifestazioni che si svolgeranno a Palermo il 19 luglio, per il 31esimo anniversario della strage di via D’Amelio.

«Ho giurato – spiega Borsellino – che non avrei più permesso simboli di morte laddove c’è l’Albero della pace voluto da mia madre e dove intendo realizzare un Giardino della pace».

L’attacco al ministro Nordio

«Le esternazioni del ministro Nordio – aggiunge il fratello del magistrato ucciso -, al di là del loro esito, hanno mostrato la volontà di demolire la legislazione pensata da Giovanni Falcone e Paolo Borsellino per dare gli strumenti necessari a combattere la criminalità organizzata. Non deve essere consentito».
In occasione dell’anniversario della strage si svolgeranno due manifestazioni, una organizzata dal cartello di associazioni e movimenti, comprese le Agende rosse, che ha promosso un corteo all’insegna dello slogan «Basta Stato Mafia», dall’albero Falcone a Via D’Amelio, l’altra sarà la tradizionale fiaccolata promossa ogni anno dalla destra. La premier Giorgia Meloni ha fatto sapere che sarà a Palermo per ricordare Paolo Borsellino.

«L’antimafia non si è spaccata oggi, le varie organizzazioni non hanno lavorato all’unisono anche perché si occupano di cose diverse. Libera di beni confiscati, le Agende rosse di giustizia e verità. Purtroppo quello che mi ha addolorato in questo ultimo anniversario è chi ha trovato la maniera di attaccare i movimento delle Agende rosse, predicando che non ci siano divisioni» ha aggiunto Salvatore Borsellino.

Meloni censuri Nordio

«Se avrò modo di incontrare il premier Giorgia Meloni le vorrei chiedere come si concilia il suo entrare in politica dopo la strage di via D’Amelio e la morte di Paolo Borsellino e le esternazioni di un suo ministro che promette di smantellare la legislazione antimafia di Giovanni Falcone attaccando proprio l’articolo del concorso esterno in associazione mafiosa eliminando il quale la quasi totalità dei processi per mafia verrebbero ad essere annullati. Io da Giorgia Meloni non mi aspetto parole ma fatti. Lo censuri o la faccia uscire dal governo come si merita» ha attaccato Salvatore Borsellino.

La chiamata del questore

«Sono stato convocato dal questore di Palermo Leopoldo Laricchia. Non conosco il motivo. Per questo devo lasciare la conferenza stampa» poi spiegato Borsellino durante la conferenza stampa. «Mi ha voluto incontrare perché aveva letto alcune mie dichiarazioni in merito a quanto avvenuto il 23 maggio – ha detto Salvatore Borsellino -. Mi ha spiegato che ci sarebbero state delle provocazioni a cui i poliziotti hanno risposto. Questa volta ho spiegato al questore che non ci saranno problemi. Sarò io ad accogliere i giovani del corteo delle associazioni e insieme entreremo in via D’Amelio. Forse all’albero Falcone è mancato questo». «Anche questa volta abbiamo tutte le autorizzazioni come le avevamo per la manifestazione del 23 maggio. Speriamo che questa volta non ci siano ripensamenti dell’ultima ora alla luce dell’arrivo del presidente del consiglio Giorgia Meloni» ha però puntualizzato Jamil El Sadi tra gli organizzatori della manifestazione del prossimo 19 luglio.
Numerose le sigle e le associazioni che hanno aderito al corteo che partirà dall’albero Falcone per arrivare in via D’Amelio tra le quali la Cgil, il movimento delle Agende rosse, Libera, Our Voice, Arci, Casa Memoria Felicia e Peppino Impastato, Radio Aut, Rifondazione Comunista Palermo, Collettivo rivolta popolare, Sinistra Italiana, e il Forum Sociale Antimafia.

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Pubblicato da:
Fabio Russello
Tag: salvatore borsellino via d'amelio