Ritiro vaccino Astrazeneca, la moglie del militare morto a Misterbianco: «Voglio ancora giustizia»
Stefano Paternò prestava servizio ad Augusta nella Marina Militare. Era positivo asintomatico quando gli fu inoculato il vaccino
Militare morto dopo il vaccino ad Agusuta
Un groppo alla gola è arrivato a Caterina Arena quando ha saputo dai giornali che il vaccino Astrazeneca andava fuori mercato. Perché quel vaccino anticovid le ha strappato l'amore della sua vita, il padre dei suoi figli. Stefano Paternò, sottoufficiale della Marina militare in servizio alla base di Augusta, è andato via una sera di marzo di tre anni fa. Era il 9 marzo 2021. A distanza di 15 ore dalla somministrazione del siero il cuore del 43enne ha smesso di battere.
Sete di giustizia
Un vortice di dolore ha avvolto la famiglia di Misterbianco. La moglie del militare, da quel giorno, ha un solo obiettivo: scrivere giustizia nella storia del marito. In questa battaglia è stata assistita dagli avvocati Dario Seminara, Giorgio Seminara e Lisa Gagliano. L'inchiesta, che è stata condotta dalla Procura di Siracusa, ha portato a diverse archiviazioni. L'ultima a luglio dello scorso anno nei confronti dell'ad del colosso farmaceutico anglo-svedese. Dalle indagini venne fuori che Stefano quando gli fu inoculato il vaccino era affetto da coronavirus. Era un positivo asintomatico. La risposta immunitaria fu fatale. L'autopsia fu chiara. C'era una correlazione netta e scientifica tra la somministrazione del siero e l'evento morte. «La causa e i mezzi del decesso di Stefano Paternò devono essere ricondotti all'arresto irreversibile delle funzioni vitali, consecutivo ad Ards (sindrome da di stress respiratorio acuto), e sussiste correlazione eziologica tra il decesso e la somministrazione del vaccino anticovid19 AstraZeneca».
L'indennizzo
Ma non è bastata una consulenza medico-legale per avviare un processo. Pochi elementi, forse, per un'azione penale che possa accertare una responsabilità. Ma senza una sentenza, la famiglia di Stefano è senza armi per poter ottenere un risarcimento con una causa civile. E se la magistratura ha un po’ lasciato l'amaro in bocca alla moglie di Paternò, dall'altro lato le istituzioni non l'hanno lasciata sola. E da parte del ministero della Difesa ha ottenuto un indennizzo per causa di servizio. E dal ministero della Salute, un doppio indennizzo stabilito in base alla normativa sui vaccini e alla legge 229 del 2005 destinato a chi ha subito un grave danno in conseguenza di un trattamento sanitario. Indennizzi ottenuti grazie all'intervento legale dello studio Seminara & Associati.
Attesa di risvolti giudiziari in Italia
«La signora però non si è arresa. Vuole, anzi pretende giustizia per suo marito. Il ritiro di Astrazeneca dal mercato è un fatto le cui conseguenze saranno monitorate dal punto di vista tecnico-legale», spiega l'avvocato Giorgio Seminara. Si osserva con interesse e attesa quanto sta accadendo invece a Londra con la class action. Una battaglia giudiziaria dove AstraZeneca ha dovuto anche fare delle ammissioni sui rischi - anche se rari - alla somministrazione del vaccino Vaxrevia . Una vittoria dei familiari delle vittime o di chi ha avuto degli effetti collaterali potrebbe aprire nuovi scenari (giudiziari) anche in Italia