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Catania, prodotti non tracciati e gravi carenze igienico sanitarie: chiuso dalla polizia un ristorante asiatico in centro storico

Sanzione di 21.000 per il titolare che dormiva con i lavoratori nel sottotetto del locale in letti di fortuna

Redazione La Sicilia

30 Marzo 2025, 10:32

Una ristorante asiatico nel centro storico di Catania - in zona Fiera, nei pressi di piazza Carlo Alberto - durante il controllato da parte di una task force coordinata dalla Polizia di Stato, ha disvelato una serie di irregolarità: 36 chili di prodotti non tracciati, gravi carenze igienico-sanitarie e diverse violazioni in materia di sicurezza sul lavoro.

I controlli sono stati coordinati dagli agenti della squadra volanti dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico della Questura e hanno visto impegnati i poliziotti della Divisione Polizia Anticrimine, il personale del reparto Agroalimentare del Corpo Forestale della Regione Sicilia, i medici del Dipartimento di prevenzione - Servizio Igiene pubblica e Spresal, Dipartimento di prevenzione veterinaria - Servizio di Sanità pubblica Veterinaria dell’Asp di Catania, il personale dell’Ispettorato Territoriale del Lavoro unitamente alla sezione “Annona” della Polizia Locale.

Per le violazioni e le irregolarità riscontrate il locale è stato chiuso e sanzionato, complessivamente, per 21 mila euro. Il titolare e i dipendenti dormivano nel sottotetto dell’attività a terra e in letti di fortuna.

Sin dalle prime fasi del controllo sono emerse gravi carenze igienico-sanitarie con l’applicazione della sanzione di 1.000 euro, l’assenza delle procedure HACCP con la conseguente sanzione di 2.000 euro, la mancanza di spogliatoi per i dipendenti e dei requisiti minimi strutturali che hanno determinato la cessazione immediata dell’attività fino al ripristino delle condizioni prescritte dai medici dell’Asp.

Gli alimenti

Per quanto riguarda le verifiche sulla qualità e la genuinità dei prodotti, il Nucleo Operativo Regionale Agroalimentare Sicilia del Corpo Forestale ha sequestrato complessivamente 36 chili di generi alimentari, tra carne, preparati di carne e pesce già cotti, perché non è stato possibile risalire all’esatta provenienza a causa dell’assenza del necessario requisito della tracciabilità. Ciò ha determinato la distruzione degli alimenti e l’applicazione della sanzione di 1.500 euro. Inoltre, sono stati sequestrati 100 litri di latte contenuto in 5 contenitori di 20 litri ciascuno del tutto inidonei alla conservazione, al cui interno, in precedenza, vi erano sostanze caustiche per effettuare pulizie.

I luoghi di lavoro

Per quanto concerne la normativa sulla sicurezza sui luoghi di lavoro, il personale dello Spresal ha contestato l’assenza di locali adibiti a spogliatoio e di bagni per i dipendenti, applicando una sanzione di 2.000 euro, l’assenza dei contenuti minimi previsti dalla normativa vigente per i presidi di soccorso, con sanzione di 1.700 euro, l’impianto elettrico in un carente stato di manutenzione, con sanzione di 2200 euro, l’assenza di idonea segnaletica d’emergenza e la mancanza di illuminazione d’emergenza nel locale cucina, elevando due sanzioni per complessivi 4.000 euro.

Durante le verifiche, la polizia locale ha appurato la difformità tra lo stato dei luoghi e la planimetria dichiarata che ha determinato l’applicazione di una sanzione di 5000 euro, l’occupazione di suolo pubblico non autorizzato, i cartelli di fumo non conformi e altre irregolarità amministrative che hanno comportato la contestazione di sanzioni per ulteriori 1.600 euro.