Rifiuti, la contromossa di Schifani: schiera Cocina per risolvere (definitivamente) la crisi

Di Laura Distefano / 02 Luglio 2024

È servita una precisa azione diplomatica del presidente della Regione Renato Schifani con i tre amministratori giudiziari di Sicula Trasporti per tracciare il percorso (finalmente) risolutivo all’emergenza rifiuti. La lettera inviata sabato dai vertici dell’impianto di contrada Codavolpe sabato scorso in cui si annunciava la nuova chiusura da stamattina, visto che l’impianto di stoccaggio delle ecoballe è giù saturo, ha nuovamente messo in crisi il sistema di conferimento per 200 comuni. L’incubo di vedere l’isola trasformata in una pattumiera è tornato a farsi sentire.

Schifani schiera i suoi uomini fidati

Da ieri, quasi a mezzogiorno, si è aperto un tavolo dove si è seduto anche il direttore della Protezione Civile, Salvo Cocina che evidentemente avrà una missione speciale da compiere. «Tutti gli uffici della Regione – ha detto Schifani in una nota inviata a tarda sera – sono stati mobilitati per l’individuazione di immediate soluzioni alle problematiche sollevate dagli amministratori di Sicula Trasporti, ai quali va il nostro ringraziamento per la interlocuzione responsabile e di profondo senso istituzionale. Ancor di più la vicenda di Lentini conferma la strategicità della realizzazione dei due termovalorizzatori già finanziati dal Fondo di sviluppo e coesione, la cui operatività spazzerà decenni di errate politiche sui rifiuti, figlie di assenza di coraggio in scelte strategiche che andavano assunte in precedenza».
Messe da parte le divisioni create da alcune dichiarazioni alla stampa del presidente, ieri si è cercato di mettere in primo piano la necessità di attuare una contromossa capace di dare la svolta alla questione. All’incontro in videocollegamento, infatti, hanno partecipato anche gli assessori regionali all’Energia, Roberto Di Mauro, e al Territorio, Elena Pagana. Schifani ha voluto al suo fianco, il capo di gabinetto di Palazzo d’Orleans Salvatore Sammartano e – come detto – Cocina.

Ma è stata strategica la presenza anche dei dirigenti generali dei dipartimenti regionale dell’Ambiente Patrizia Valenti, di Acqua e rifiuti Arturo Vallone, di Arpa Sicilia Vincenzo Infantino, oltre a Domenico Baratta della Commissione tecnica specialistica per il rilascio delle autorizzazioni ambientali regionali. Una partecipazione non certamente casuale perché la questione resta quella delle autorizzazioni. E la strada maestra è quella di poter superare l’inghippo Via, già bypassato per l’umido che si sta regolarmente inviando all’estero, anche per il secco trattato. Per fare questo però servono dei tempi tecnici. Ma è il tempo che manca in questo caso.
Alla riunione – che sicuramente proseguirà oggi – per conto della Sicula Trasporti, c’era il direttore tecnico Marco Morabito.
In attesa di un’ordinanza ter firmata da Schifani grazie a un lungo e proficuo lavoro di mediazione pare sia stato trovao intanto un modo per arrivare al nuovo provvedimento senza la necessità di chiudere i cancelli ai compatttatori delle ditte incaricate della raccolta nei 200 comuni che conferiscono a Lentini.
Ma per capire bene cosa accadrà è bene citare le parole messe nere su bianco dagli amministratori della Sicula Trasporti. L’intoppo, che in realtà già era prevedibile ma si pensava si potesse resistere più a lungo, è quello legato allo stoccaggio della frazione secca dopo il trattamento che era destinato ad altre discariche dell’isola. Solo però dopo l’ok all’omologa dei rifiuti.
«In considerazione della conseguente saturazione degli spazi disponibili per lo stoccaggio delle balle filmate di rifiuto Eer 191212 – hanno scritto gli amministratori giudiziari – la società non potrà materialmente proseguire l’attività di trattamento, e quindi di ricezione, oltre il 2 luglio del 2024 (oggi, ndr). Si chiede, con urgenza una visita ispettiva da parte degli organi di controllo del territorio: Arpa Sicilia, Arpa Uos Attività produttive Catania, comando provinciale dei Vigili del fuoco e Asp di Catania».
Ieri il sopralluogo è avvenuto. E la risposta è stata quella di una sopravvivenza fino a stasera. Gli amministratori però dovranno chiedere agli enti una deroga affinché possano continuare ad abbancare il secco ma con una vigilanza dei tecnici in presenza in modo da assicurare che tutto avvenga in sicurezza. Un’azione tampone per poter definire un ordinanza che questa volta non abbia alcune sbavature e possa far dormire sonni tranquilli a sindaci e cittadini. Sonni senza incubi.

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Laura Distefano