Cronaca
Riesi è davvero il paese dove due abitanti su tre sono emigrati?
Partiamo da un dato: 7.358. Questo è il numero dei riesini iscritti all’AIRE pubblicato dal Rapporto Migrantes 2020. Un dato che pone il comune del nisseno al primo posto nella classifica dei comuni italiani con una popolazione compresa tra i 10 mila e i 100 mila abitanti.
Su una popolazione di 11.110 persone l’incidenza, sempre secondo il Rapporto Migrantes, è del 66,2%.
Nei giorni successivi alla pubblicazione del Report, questi dati hanno dato il via a diverse interpretazioni, fino a dipingere Riesi come capitale dell’emigrazione, paese senza futuro in cui tutto è perduto.
Questa narrazione accompagna il comune nisseno e tutto il centro Sicilia da oltre 10 anni. Ma è questa l’unica lettura che si può dare a questi dati e a questa comunità destinata, secondo alcuni, a diventare “un territorio fantasma”?
Ad analizzare i dati ISTAT parrebbe proprio di no. I numeri sono numeri e quindi difficilmente opinabili, ma vanno adeguatamente interpretati.
Dal 2001 al 2019 Riesi è infatti passata da una popolazione di 11.757 a 11.110 perdendo, di fatto, solo 647 abitanti, una riduzione del -5,82%.
La stessa analisi si può fare per Barrafranca, comune dell’ennese a circa 25 km di distanza da Riesi, che nel Rapporto Migrantes è al secondo posto con 7.969 iscritti all’AIRE ed una incidenza sulla popolazione pari al 63,3%. Ma i dati ISTAT dicono che Barrafranca dal 2001 al 2019 ha perso solo 502 persone passando da 13.082 abitanti a 12.580.
Sempre secondo i dati ISTAT e sempre analizzando l’arco di tempo che va dal 2001 al 2019, Ravanusa, comune in provincia di Agrigento e a meno di 20 km da Riesi è passata da 14.105 ad 11.108 perdendo in quasi 20 anni 2.997 persone (-26,98%) eppure nel Rapporto Migrantes è al terzo posto con 6.613 iscritti all’AIRE.
Anche la vicina Mazzarino, a 15 km da Riesi, dal 2001 al 2019 ha perso 1.191 abitanti, passando da 12.636 a 11.445 con una riduzione pari al -10,41%. Sul Rapporto Migrantes è però al 35° posto con 2.723 persone iscritte all’AIRE.
Sull’iscrizione all’AIRE c’è inoltre da dire che è una dichiarazione volontaria e non sempre rispecchia il vero numero degli abitanti di un comune residenti all’estero e tiene traccia di tutti quelli che negli anni hanno fatto richiesta di iscrizione, ciò significa che nel conteggio complessivo rientrano anche quelli che risiedono all’estero da oltre 40 anni ma hanno voluto mantenere un legame con la loro città di origine.
Ed è questa la riflessione che fa proprio il sindaco di Riesi, Salvatore Chiantia: “Gli iscritti all’AIRE, sono una testimonianza diretta del legame che i cittadini italiani residenti all’estero hanno con il proprio paese d’origine e non può essere preso come indicatore dello spopolamento di un territorio. Basta fare una semplice analisi statistica per rendersi conto che i dati del Rapporto Migrantes, non possono fotografare lo spopolamento di un comune o di un’intera zona. Dire che da questa zona della Sicilia tutti scappano è sbagliato e basta osservare i dati ISTAT per rendersi conto che la realtà di Riesi, Barrafranca, e altri comuni del centro Sicilia è ben diversa da quella che spesso viene raccontata”.
C’è anche da dire però che non sempre il numero dei residenti in un comune rispecchia la realtà. Non è rado infatti, che tanti figli di questo profondo sud vivano nelle città italiane o all’estero ma risultano ancora residenti nel proprio paese d’origine.
Alla luce di questa analisi pensare al numero di iscritti all’AIRE come indicatore di spopolamento di un comune è probabilmente azzardato se poi questo dato non viene contestualizzato con altre statistiche demografiche come la variazione negli anni della popolazione residente.
Che il centro Sicilia sia una zona complessa e piena di contraddizioni è noto a tutti, ma che la vita e la voglia di fare non siano ancora emigrate lo dicono anche i dati.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA