CATANIA – Rientra in Italia oggi all’aeroporto di Fiumicino, scortato da agenti del Servizio per la cooperazione internazionale di polizia (Scip) del Dipartimento della Pubblica Sicurezza, Francesco Corallo, il catanese arrestato a Saint Martin (Antille Olandesi) il 13 dicembre 2016 nell’ambito dell’operazione ‘Rouge et Noir’ assieme al suo presunto braccio destro Rudolf Theodoor Anna Baetsen.
Corallo, secondo quanto emerge da indagini dello Scico della Guardia di Finanza di Roma con il coordinamento dello Scip, è accusato di essere il promotore di un’associazione a delinquere a carattere transnazionale specializzata nel riciclaggio di grosse somme di denaro ricavate dal mancato versamento delle imposte sugli introiti delle slot machine.
L’operazione «Rouge et noir», coordinata dalla Dda della Procura di Roma, ha fatto su un presunto «sistematico riciclaggio dei proventi illeciti realizzato mediante numerosi trasferimenti di denaro all’estero al fine di eludere il pagamento dei tributi erariali» con il «coinvolgimento di personaggi noti del mondo politico ed economico italiano ed hanno fruttato all’organizzazione guadagni per oltre 200 milioni di euro».
Dopo le formalità espletate negli uffici della Polizia di Frontiera Aerea di Fiumicino, Corallo, per il quale sono nel frattempo decorsi i termini di custodia cautelare secondo la normativa italiana, sarà sottoposto alle misure alternative alla detenzione dell’obbligo di dimora, dell’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria e del divieto di espatrio.
A Corallo saranno contestualmente notificati, ad opera di militari dello Scico della Guardia di Finanza di Roma, numerosi decreti di sequestro di denaro, conti correnti, quote societarie, beni mobili ed immobili, anche siti all’estero, per un importo equivalente ai presunti illeciti guadagni ottenuti.
Il rientro di Corallo in Italia fa tremare alcuni personaggi della politica e della finanza italiana. L’uomo avrebbe versato all’ex leader di An, Gianfranco Fini e alla sua famiglia (la compagna Elisabetta Tulliani, il suocero Sergio e il genero Giancarlo) circa 7 milioni di euro per presunti favori legati all’ attività politica dell’ ex presidente di An, sta per tornare in Italia. E Corallo potrebbe chiarire una volta per tutte la posizione dell’ex presidente della Camera, indagato anche lui dal febbraio scorso per riciclaggio, in merito alla vicenda della compravendita dell’appartamento di Montecarlo. La figura di Corallo sarebbe centrale, stando a quanto sostenuto dagli inquirenti, nello spiegare i movimenti di denaro fra e con i Tulliani.