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Ricatti ai clienti con foto hard rumena arrestata a Catania

Ricatti ai clienti con foto hard rumena arrestata a Catania

La donna faceva parte di un gruppo di rumene che adescava clienti con annunci on line, scattava foto a loro insaputa e poi li ricattava. Presa dai carabinieri di Ragusa durante una visita al fratello alla Plaia

Di Redazione |

RAGUSA – Latitante internazionale arrestata dai carabinieri per tentata estorsione e favoreggiamento della prostituzione. In manette, su ordine di custodia del gip di Ragusa, è finita una cittadina rumena, Janina Marin, di 30 anni. La donna, secondo quanto accertato dagli investigatori, avrebbe fatto parte di un gruppo, tra cui alcune giovani rumene dedite alla prostituzione, che adescava clienti con annunci on line, scattava foto a loro insaputa e poi li ricattava. Per tale vicenda, già nel febbraio scorso, era finito agli arresti domiciliari un imprenditore agricolo, incensurato, Salvatore Iacono, 65 anni, di Vittoria.   Un analogo provvedimento era stato spiccato nei confronti di Janina Marin, che però si era resa irreperibile fuggendo in Romania, suo paese d’origine. Così nei suoi confronti era stato emesso un mandato d’arresto europeo. Ma i carabinieri non hanno dovuto recarsi nel paese estero poichè, monitorando gli spostamenti della donna, sono riusciti a capire che si sarebbe recata a far visita a suo fratello George, che si trova agli arresti domiciliari a Catania, in un’abitazione alla Plaia, per gli stessi reati per i quali anche lei oggi è stata arrestata.   Per tale motivo, su indicazione dei colleghi di Ragusa, i militari, durante un normale controllo di George Marin per verificare il rispetto da parte dell’indagato della misura degli arresti domiciliari cui si trova sottoposto, hanno trovato nella sua abitazione anche la sorella Janina, che è stata arrestata.   Il fratello della donna rumena era stato arrestato, in flagranza di reato nel 2013, insieme a Veronica Hodorog, mentre ritirava una prima tranche di denaro da un imprenditore di Vittoria ed allora esponente di un partito politico, finito in trappola. L’uomo, dopo avere avuto un rapporto sessuale con giovani donne dell’Est contattate on-line, aveva denunciato ai carabinieri una richiesta di 100 mila euro per non pubblicare foto compromettenti che gli erano state scattate a sua insaputa.   Dai successivi accertamenti, svolti anche monitorando le bacheche di annunci on-line esistenti sul web e relativi alla provincia di Ragusa, è emerso che vi erano una serie di giovani donne, tutte di nazionalità rumena, dedite alla prostituzione, che adescavano i loro clienti tramite tali annunci e dalle indagini è emerso pure che l’attività di prostituzione veniva esercitata all’interno di alcune abitazioni nel comune di Comiso.

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