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Rete ospedaliera: l’ultimo tavolo a Roma, poi piano operativo e via ai concorsi.

Di Antonio Fiasconaro |

Soltanto dopo la rete potrà dirsi operativa e sarà un duro lavoro per i 18 direttori generali dell’Isola per poter garantire il suo funzionamento.

L’assessore Gucciardi è sempre rimasto fiducioso che il traguardo si sarebbe raggiunto a tutti i costi.

«Sono stato testardo, ciò creduto. Non mi sono arreso nemmeno davanti nemmeno ai cosiddetti “falsi profeti”. Dovevo e dovevamo a tutti i costi consegnare ai siciliani la rete di riorganizzazione».

Subito dopo l’assessore, così come ha sempre sostenuto, darà l’autorizzazione ai manager di programmare i bandi di concorso. Però, dapprima bisognerà fare scattare le stabilizzazioni e il ricorso alla mobilità.

Lo stesso sottosegretario alla Salute, Davide Faraone è convinto che la stagione dei concorsi se tutto andrà per il verso giusto potrà partire subito dopo l’estate “se non il primissimo autunno”.

Ma in tal senso non mancano gli scettici. Infatti, sono davvero in tanti a sostenere che i concorsi quelli con tanto di bando non potranno che partire dopo qualche mese dalle elezioni di ottobre: con un nuovo governo, con un nuovo assessore alla Salute e con nuovi direttori generali.

Come spesso accade c’è il fronte degli ottimisti da quello dei pessimisti che non risparmiano critiche.

«La nuova rete ospedaliera premia il nostro impegno per il territorio. Le nostre sollecitazioni al governo regionale e nazionale hanno permesso di salvaguardare importanti presidi ospedalieri – ha detto la deputata Mariella Gullo, capogruppo di Forza Italia alla Commissione Affari sociali della Camera dei Deputati – Personalmente sono stata in prima linea a Roma sollecitando il ministro Lorenzin affinché la provincia di Messina non venisse penalizzata, mentre a livello regionale i deputati Bernadette Grasso e Franco Rinaldi hanno fatto la propria parte affinché il nostro territorio non subisse tagli».

E poi le critiche. «La nuova rete rappresenta un estremo tentativo di Crocetta di presentarsi all’elettorato con le carte in regola, ma cosi’ certamente non è e questo vale soprattutto per le scelte che coinvolgono i policlinici, ha detto il deputato regionale Dino Fiorenza, secondo il quale «il mancato coinvolgimento delle Università nelle scelte operate dall’assessorato può avere ripercussioni gravissime sulle aziende policlinico e sulla loro attività didattica».

Polemica la dichiarazione del M5S attraverso il deputato Francesco Cappello: «Un colpo di mano del governo in piena regola. Non si può definire in altro modo, ma non avranno mai il nostro ok a scatola chiusa.. “E’ stato praticamente un blitz che, per noi, ovviamente, non avrà seguito. Dare l’ok senza esaminare per bene una cosa così complessa e delicata è una follia».

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