Regione: il cdm impugna bilancio
Regione: il cdm impugna bilancio Crocetta dà il via ai tagli della spesa
Salvi i 300 milioni per Pip, Forestali, comuni e province
Il Consiglio dei Ministri non impugnerà la legge di stabilità della Regione Siciliana relativa al 2015, ma ha invece deliberato di impugnare gli esercizi 2016-2017. In particolare, rispetto alla Legge Regione Siciliana n. 9 del 07/05/2015, Disposizioni programmatiche e correttive per l’anno 2015.
Legge di stabilità regionale, «il Consiglio dei Ministri – si legge in una nota del Cdm – ha ritenuto di non procedere all’impugnativa con riferimento all’esercizio 2015 alla luce delle precisazioni fornite dal Presidente della Regione Rosario Crocetta, circa l’impegno a procedere con una puntuale azione di spending review che consenta, col bilancio di assestamento, di realizzare il riequilibrio di bilancio.
Nelle more dell’assestamento, la Regione si è impegnata comunque ad una immediata riduzione delle spese». «Il Consiglio dei Ministri – prosegue la nota – ha invece deliberato di impugnare gli esercizi 2016-2017 in quanto alcune disposizioni riguardanti il concorso regionale agli obiettivi di finanza pubblica, non provvedono all’individuazione della copertura finanziaria per le rispettive annualità, contrastando in tal modo con il principio di copertura finanziaria di cui all’art. 81, terzo comma, della Costituzione».
«Contemporaneamente si è deciso di aprire un tavolo di confronto istituzionale con la Regione Siciliana – conclude – per provvedere all’individuazione di possibili soluzioni concordate in merito alla copertura finanziaria per gli anni 2016 e 2017».
«È un’ occasione per tornare a trattare con lo Stato. Sapevamo già che per il 2016 e 2017 il Cdm avrebbe impugnato la legge di stabilità. Abbiamo utilizzato a copertura le somme del fondo di sviluppo e coesione per la spesa corrente, pur sapendo che non potevano essere utilizzate, ma non c’era altra soluzione». Così l’assessore regionale all’Economia, Alessandro Baccei riferendosi alla decisione del Consiglio dei ministri impugnato la legge di stabilità della Sicilia per gli esercizi 2016-2017.
Il Cdm Non ha invece impugnato l’esercizio 2015. «Per il 2015 non c’è nessun problema, anche alla luce delle rassicurazioni sullo sblocco nei prossimi mesi di circa 300 milioni di euro per forestali, Pip, comuni e province – ha aggiunto Baccei, ribadendo che la decisione del Cdm è un’occasione per tornare a discutere con il governo». «Già lunedì – ha continuato – è in programma un incontro»
«Sono fiducioso, esistono le condizioni per arrivare a una ragionevole intesa e non escludo una manovra correttiva per gli anni 2016 e 2017. Ci sono, infatti, impegni finanziari triennali a cavallo di più esercizi». Lo dice il governatore della Sicilia Rosario Crocetta, dopo la decisione del Cdm di impugnare gli esercizi 2016-2017 della legge di stabilità della Regione Sicilia. «Ieri a Roma ho incontrato il sottosegretario De Vincenti – prosegue – nel lungo scambio di idee abbiamo parlato del 2015,del 2016 e del 2017».
«L’impugnativa del Cdm – ammette il governatore – poteva avere ad oggetto anche il 2015, ma nel corso della discussione ho fatto presente che c’è una sentenza della Cortecostituzionale che ci dà ragione sulla vicenda dei 300 milioni di euro e questo ha convinto la Ragioneria generale che non c’erano i presupposti per impugnare l’esercizio finanziario 2015. Sapevo che avrebbero impugnato gli esercizi 2016 e 2017, è una questione legata alle risorse del Fondo di sviluppo e coesione”. “Già lunedì c’è un tavolo tecnico a Palazzo Chigi – continua- per chiudere la vicenda e sono convinto e fiducioso che l’accordo si farà».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA