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Referendum contro la zona pedonale al Castello Ursino, i promotori: «Trantino? Il miglior sindaco di sinistra che la città abbia avuto»

È la prima volta che viene proposta una consultazione popolare su una materia comunale a Catania

Di Leandro Perrotta |

«Nessuna attività in centro può essere sacrificabile, e la storia delle Ztl ci dice che ci sono sempre state attività chiuse e posti di lavoro che si sono persi». Questo è per Giuseppe Ferrara, blogger e tiktoker, il primo dei motivi per cui chiedere il referendum comunale di abrogazione della delibera che ha istituito la zona a traffico pedonale in piazza Federico di Svevia.

L’istanza, presentata insieme a Giuseppe Pappalardo (Pro Italia Catania), Lino Giuffrì (associazione A.S.E.P.S.I – E. T. S Catania) e Santo Musumeci (associazione Catania più attiva), è stata approvata nei giorni scorsi dalla Commissione speciale del Comune composta da consiglieri e rappresentanti dell’amministrazione guidata da Enrico Trantino.

Un passaggio «formale» sull’aderenza del quesito alle materie oggetto di referendum abrogativo come da regolamento comunale, ma storico: è la prima volta che viene proposto il referendum comunale a Catania, nonostante la possibilità sia nello statuto da quasi 30 anni e il regolamento per attuarlo sia presente dal 2010. I quattro promotori saranno ora chiamati a raccogliere circa 7.800 firme (3 per cento degli aventi diritto tra i catanesi) che poi andranno autenticate per poi arrivare al voto.

Per i promotori può essere «un referendum sull’operato del sindaco Trantino», come spiega Ferrara.Il lancio della raccolta firme è stato fatto oggi in un luogo simbolo delle difficoltà denunciate dalle attività commerciali, il ristorante Tipico di piazza Federico di Svevia. «Qui – spiega il proprietario Francesco Giustolisi – siamo passati da avere i ristoranti pieni di famiglie che cenavano e andavano via a un luogo per turisti. Ma i turisti qui non vengono. Posso dire che abbiamo perso almeno il 40 per cento».

«Trantino è il miglior sindaco di centrosinistra che la città abbia avuto: sta attuando il programma che Caserta aveva messo nero su bianco sulle pedonalizzazioni. Sembra di avere a che fare con dei fanatici», afferma Maurizio Loritto del “Movimento C21 Partite Iva”, sostenitore dell’idea di referendum e “moderatore” dell’incontro. «Il referendum – aggiunge Pappalardo – è l’unico strumento che può dare ai cittadini il potere di dire la propria».

Tra i promotori Giuffrì e Musumeci rappresentano due associazioni che si occupano di disabili, ed entrambe denunciano con questa azione un problema più ampio: i disabili a Catania hanno difficoltà con barriere architettoniche e accessibilità, ma da quando ci sono le Ztl anche di multe.

«Abbiamo avuto vari casi dove vari disabili hanno ricevuto multe perché accompagnati da persone con i propri mezzi, nonostante il contrassegno. E poi andare a fare ricorso contro le multe. Una inversione dell’ordine della prova. Siamo qui perché il problema è molto più ampio».

Presente all’assemblea anche Giuseppe Lipera promotore del Movimento popolare catanese, che si dice «totalmente d’accordo con l’iniziativa».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA


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