Il reddito di cittadinanza non dovrà essere richiesto dai cittadini ma sarà lo Stato ad individuare chi ne ha diritto. L’ultima novità sulla misura fortemente voluta dal Movimento 5 Stelle è stato annunciata dal vice ministro all’Economia, Laura Castelli parlando dal palco della manifestazione pentastellata di Roma insieme alla catanese Nunzia Catalfo, che presiede la commissione Lavoro del Senato e che è considerata la “madre” del provvedimento.
«E’ una misura che cambia il modo di pensare, una rivoluzione culturale per un Paese nel quale non si deve andare a chiedere allo Stato una cortesia – ha detto Laura Castelli -. Non sarà il cittadino che dovrà vagare chiedendo “scusa, io ho diritto al reddito?” ma sarà lo Stato a venire da voi e dire voi avete diritto al reddito di cittadinanza. Un nuovo paradigma in cui lo Stato ti prende per mano e ti accompagna, ti ridà dignità».
A fornire gli altri dettagli della misura, che prevede un assegno di 780 euro con un meccanismo di parametrazioni in base al numero dei componenti di una famiglia, appunto Nunzia Catalfo, che ha ricordato come saranno obbligatorie 8 ore di volontariato nel comune di residenza e che è previsto che si debba seguire corsi di formazione.
Dei fondi previsti, 10 miliardi, uno sarà destinato alla riforma dei centri per l’impiego. Per ogni cittadino ci sarà un solo sportello di riferimento, così da non chiedere di vagare da un posto all’altro. Ma soprattutto è in costruzione un sistema informativo che unirà molte banche dati: servirà a favorire l’incontro tra la domanda e l’offerta di lavoro. Ci si potrà accedere dal computer ma anche dal proprio telefoni, per cercare così dove poter lavorare.