Razza, Scavone e i bandi “preconfezionati” come una «lista della spesa»

Di Redazione / 30 Aprile 2023

Due arrestati, Ezio Campagna e Aldo Missale, in un colloquio intercettato, la chiamano «lista della spesa». Una definizione nemmeno troppo velata, che secondo il gip evidenzia «il criterio apertamente e sfacciatamente clientelare» su incarichi e posti. In questo contesto gli ex assessori regionali Ruggero Razza (Salute) e Antonio Scavone (Politiche sociali) sono indagati per turbata libertà del procedimento di scelta del contraente in due distinti capi d’accusa.

Quello contestato a Razza riguarda l’incarico da 10mila euro di “esperto in elaborazione studi e report”. bandito dall’Ordine dei medici di Palermo nel progetto “Osas Catania – Sentinelle della prevenzione”. Con l’ex assessore «istigatore» indagati due fedelissimi: Francesco Lo Re (all’epoca segretario particolare) e Daniele Sorelli (capo segreteria tecnica) «in veste di intermediari» fra Razza e il duo Campagna-Missale. «Un accordo collusivo» per far risultare Filippo Fiorenza (nipote dell’ex deputato regionale Dino, estraneo all’indagine) vincitore, «e ciò unicamente perché raccomandato da Razza», concordando «il profilo professionale previsto dal progetto, i relativi requisiti» e l’attribuzione dei punteggi di valutazione».

Su Razza, oggi consigliere a titolo gratuito nello staff del ministro Nello Musumeci, non compare alcuna intercettazione diretta. Eppure il gip ricostruisce che «l’originaria “richiesta” dell’assessore Razza era rivolta a inserire un odontoiatra di Trapani»: sarebbe Sorelli, a un convegno e in una telefonata a riferirlo a Campagna, che «in precedenza» aveva «preso accordi» diversi con Lo Re: «Bene, però gli ho detto: “guarda perché io avevo parlato con Francesco perché invece… per qualche situazione amministrativa (…) mi hai dato la coperta, ma ora questa coperta è stretta, stretta», dice sempre a Missale. In un’intercettazione del 23 novembre 2020 arriva «un nuovo nominativo di interesse dell’assessore da inserire nel progetto Osas».

È sempre Lo Re, a detta di Campagna, a farsi portavoce: «Invece ehm qui ora è venuto considera che è venuto apposta… mi ha bussato Francesco… e mi ha dato il come si chiama, ora te lo giro… è il nipote dell’amico mio, Dino… (ride, ndr) ma chi è Dino? Non lo conosco… e e Dino e ora appena vedi il cognome lo vedi ora te lo mando». Una richiesta da esaudire. «Ora lui mi ha detto Francesco: “Guarda – dice – mi ha detto di venire da te ‘R’ ‘R’ (…) E però ci dobbiamo trovare una posizione. Ho parlato con Filippo (Di Piazza, ndr) ah… mi ha detto che non ci sono problemi, gli ho detto: “lo devo fare”». Tutto ciò anche per dare «un segnale» all’assessore. Poi Campagna e Minissale discutono di un’ulteriore richiesta, «ragionevolmente per conto di Razza», sempre arrivata da Lo Re.

«E mi ha detto questo: “Te ne posso dare un altro?”. Gli ho detto: “dammelo un altro, vediamo di trovargli spazio”. Ma l’unico episodio contestato è l’incarico a Fiorenza: unico candidato, firma il contratto il 16 febbraio 2021.

Scavone, altro ex assessore regionale, è indagato in uno dei sei capi sul progetto Psn “Centro Cardio Hub&Spoke” del Garibaldi di Catania, il cui responsabile scientifico è il cardiologo Pippo Arcidiacono, ex assessore di FdI a Catania, finito domiciliari. È proprio Arcidiacono ad avvertire Missale che gli sarebbe arrivata la telefonata «dalla moglie» dell’ex assessore lombardiano. Si tratta di Loredana Gullotto (non indagata), definita «compagna» e «convivente» nell’ordinanza; status che La Sicilia ha verificato non sussistere. La donna «su palese istigazione di Scavone» ottiene un incarico da 15mila euro da impiegato amministrativo. La procedura, per il gip , è stata «turbata» già «nella stessa scelta di inserire un profilo professionale con requisiti finalizzati ad ottenere il risultato pianificato».

Nell’ordinanza non emergono intercettazioni dirette di Scavone, che, secondo l’accusa, avrebbe incontrato Arcidiacono e Campagna il 23 gennaio 2021. Alla fine Gullotto viene scelta, come ampiamente annunciato nelle conversazioni di Campagna e Missale. I due, intercettati il 19 ottobre 2020, discutono di un intoppo che rischia di far saltare gli equilibri “interassessoriali”.

Missale: ora lo vediamo, la figlia di Scavone la moglie di Scavone dove la dobbiamo mettere la compagna lì la cosa che è
Campagna: e la figlia di Scavone però io la volevo messa qua!
Missale:(inc) ma secondo questo questo prospetto che già ti sto facendo il totale è qua e qua ci sono le borse noi spazio per metterci e per capirci Razza non ne abbiamo più!
Secondo l’accusa è un modo per ingraziarsi il componente del governo regionale. «Scusa ma perché non ci mettiamo a (inc.) in radiologia a questo punto?… ci mettiamo alla figlia Scavone e ci compriamo gli altri due anni… per Scavone noi serve perché poi ci traina il progetto… per altri 2 anni, capito?…». A onor del vero, il progetto di Radiologia fu l’unico del Garibaldi a non essere finanziato.
Il più attivo nella gestione concreta della “pratica” è Missale. Che offre a Gullotto assistenza («perfetto, ascoltami: onde evitare… me la mandi la domanda via mail così io la controllo») e poi, su segnalazione di Arcidiacono, fa in modo che dal bando sparisca il requisito della partita Iva, non posseduto dalla diplomata cara a Scavone. Anche per Gullotta la teoria diventa realtà: prima fra tre candidate, il posto è suo.
Twitter: @MarioBarresi

richieste. Il dentista di Trapani,
il nipote illustre, poi «te ne posso dare un altro?»
Campagna e il segretario
«Dice: mi manda “R. R.”…»

donne di cuori. Un posto dato alla «compagna» (ma non lo è), uno promesso alla figlia. «Antonio ci serve per spingere il progetto»

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Pubblicato da:
Fabio Russello
Tag: antonio scavone inchiesta sanità catania mario barresi ruggero razza