«L'esplosione è stata prodotta da una "bolla" o "camera" di metano innescata da una casuale scintilla». A fare chiarezza, in maniera ufficiale, sulle cause dell’inferno di via Trilussa a Ravanusa, è il procuratore capo di Agrigento Luigi Patronaggio. «Si sta cercando di ricostruire la dinamica dell’esplosione e del successivo propagarsi della palla di fuoco e dell’onda d’urto – ha spiegato -. Viceversa, sul come e sul perché si sia creata la "bolla", e perfino sul punto esatto dove la stessa si sia creata (al momento localizzata al di sotto o in adiacenza della abitazione del civico numero 65 di via Trilussa), permangono dubbi che saranno sciolti dalle investigazioni tecniche e di polizia giudiziaria in corso».
Nell’inferno di fuoco e crolli di sabato sera hanno perso la vita 9 persone, 10 con il piccolo Samuele che è rimasto nel grembo di mamma Selene Pagliarello, i cui funerali sono stati celebrati ieri pomeriggio.
Nel corso dei diversi sopralluoghi, all’ultimo dei quali ieri era presente anche il procuratore aggiunto Salvatore Vella, "sono stati repertati, per le successive analisi, diversi ed eterogenei materiali rinvenuti sul luogo del disastro» ha spiegato Patronaggio. Delle indagini – strettamente di polizia giudiziaria – si stanno occupando i carabinieri del nucleo Operativo del comando provinciale di Agrigento, con a capo il maggiore Luigi Balestra, e il nucleo Investigativo antincendio di Palermo guidato dall’ingegnere Pedone. Dopo l’esplosione e i relativi crolli, la Procura di Agrigento ha subito aperto un fascicolo a carico di ignoti per le ipotesi di reato di disastro colposo ed omicidio colposo plurimo.
E’ stato creato un pool di magistrati per fare chiarezza su cosa abbia innescato l'esplosione che sabato sera in via Trilussa a Ravanusa ha causato nove morti, oltre al bimbo che una delle vittime aveva in grembo. Il pool, coordinato dal procuratore capo Luigi Patronaggio, è costituito dal procuratore aggiunto Salvatore Vella e dai sostituti Chiara Bisso e Sara Varazi ed avrà il compito di coordinare i tanti tecnici incaricati. I tre medici legali che si sono occupati delle autopsie sui corpi delle 9 vittime hanno avuto il compito «di conoscere le cause del decesso e la presenza di tracce di gas, o di altri elementi volatili, nei tessuti molli , nei polmoni e nel cervello delle vittime» – ha reso noto il procuratore capo Luigi Patronaggio – . E’ stato, inoltre, costituito un collegio peritale che è coordinato dall’ingegnere Antonino Barcellona ed è costituito dagli ingegneri Gianluca Buffa, Giovanni Vella e Alessandro Benigno. La Procura della Repubblica di Agrigento si è anche riservata di nominare un consulente geologo e un altro esperto in materiali esplodenti.
Dopo la messa in sicurezza del quadrilatero interessato dall’esplosione – un’area di circa 10.000 metri quadrati – sono stati acquisiti filmati di videocamere di sorveglianza, mappe di rete (in cartaceo e in file) e mappe geologiche dei luoghi. Nel corso dei diversi sopralluoghi, l’ultimo dei quali, in maniera collegiale è stato fatto ieri, «sono stati repertati, per le successive analisi, diversi ed eterogenei materiali rinvenuti sul luogo del disastro» – ha reso noto Patronaggio – . Il procedimento resta, al momento, a carico di ignoti.
Il sindaco di Ravanusa, Carmelo D'Angelo ha frattanto dichiarato: «Ci faremo carico noi degli oneri dell’affitto. Ho già chiesto la convocazione di un consiglio comunale straordinario che si farà prima di Natale, stiamo predisponendo una variazione del bilancio per individuare 100 mila euro, stanno arrivando diverse donazioni e c'è la disponibilità della Protezione civile. Questo carico dovrà essere delle istituzioni perché non possiamo aggiungere al dolore e al dramma anche il pensiero di far pagare l’affitto». Il sindaco è pronto ad incontrare nel pomeriggio gli sfollati di via Trilussa. D’Angelo ha annunciato che verrà intitolata una strada alle 9 vittime dell’esplosione (10 con il piccolo Samuele che è rimasto nel grembo materno): «La location dipenderà da quello che verrà realizzato nell’area del disastro, ma c'è la volontà di intitolare una via alle "Vittime dell’11 dicembre" proprio nella zona interessata dall’esplosione e crollo».