Più di cento Carabinieri del Comando Provinciale di Catania stanno eseguendo un’ordinanza emessa dal G.I.P. del Tribunale etneo, relativa a 17 indagati, 9 dei quali destinatari di misura cautelare, accusati di rapina aggravata, sequestro di persona, fabbricazione, porto e compravendita di armi clandestine, falso materiale, cessione di stupefacenti e ricettazione. Dall’indagine, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Catania, è emerso come gli indagati, oltre ad aver commesso 3 cruente rapine a mano armata in esercizi commerciali di San Giovanni La Punta, fabbricassero anche armi clandestine perfettamente funzionanti, che venivano vendute a criminali del luogo per circa mille euro ciascuna.
L’attività investigativa ha poi portato alla luce un articolato sistema criminoso, in cui tossicodipendenti, per pochi euro o qualche dose di sostanza stupefacente, muniti di documenti falsi, venivano convinti a farsi vaccinare più volte, per procurare a soggetti 'no vax' la certificazione 'green pass'. Per una delle "cavie", è stata infatti accertata la somministrazione di 3 dosi di vaccino in meno di un mese, a grave rischio per la propria salute.
Sono cinque le persone finite in carcere e quattro quelle poste ai domiciliari nell’ambito dell’operazione denominata '9×21' dai carabinieri di Catania. Oltre a procacciare falsi 'green pass' a persone 'no vax' e a commettere rapine a mano armata ad esercizi commerciali, avrebbero avviato un fiorente traffico di armi clandestine.
Dall’indagine è emerso come uno degli indagati, un vero e proprio "armaiolo", modificando le canne, i caricatori ed i meccanismi di sparo di pistole "scacciacani" cal. 9 x 21, riuscisse a realizzare armi perfettamente funzionanti che venivano poi vendute alla criminalità locale per circa 1.000 euro ciascuna. Durante gli arresti sono state ritrovate nelle abitazioni di tre indagati due pistole già modificate, assolutamente offensive e letali, due armi in fase di lavorazione, otto canne ed 87 proiettili.
Altre due pistole clandestine modificate erano già state trovate durante le indagini ad uno degli indagati, che era stato arrestato in flagranza in flagranza. Le armi complessivamente sequestrate dai militari nel corso dell’indagine sono state sei.
Avrebbero invece pagato circa 300 euro ciascuno per ottenere un vero green pass senza sottoporsi ad un vaccino anti Covid i no vax procacciati dall’organizzazione sgominata stamane.
I no vax sono stati tutti denunciati. Gli indagati, anche attraverso la falsificazione dei documenti di identità, avrebbero indotto in errore gli operatori sanitari che, invece dei reali richiedenti "green passi", facevano sottoporre al vaccino alcune "cavie", in particolare tossicodipendenti, che si offrivano in cambio di sostanza stupefacente o pochi euro.
Le indagini sono state condotte dal gennaio al maggio 2022. Sono cominciate dopo una rapina il 17 gennaio 2022 ai danni del centro scommesse "Domus-Bet" di San Giovanni La Punta, dove tre degli indagati sotto la minaccia di un’arma bianca si sarebbero impossessati della somma di 5.000 euro e di un numero imprecisato di "gratta e vinci". I malviventi non avrebbero esitato a minacciare e trascinare all’interno del centro scommesse un passante per evitare che questi avvisasse le forze di polizia. Durante le indagini sono anche emersi indizi riguardante uno degli indagati in ordine ad altre due rapine.
GLI ARRESTATI
Salvatore Natale Mirabella nato a Catania il 25.12.1990;
Salvatore Assennato nato a Catania il 15.08.1992;
Alessandro Nicosia nato a Catania il 14.07.1979;
Alberto Longo nato a Catania il 02.12.1969;
Vito Russo nato a Catania il 21.02.1983;
Antonio Carmelo La Rosa nato a Catania il 16.07.1983;
Alfio Vittorio Murabito nato a Catania il 23.12.1992;
Emilio Rosa Murabito nato ad Aci Bonaccorsi il 30.08.1964;
Davide Todaro nato a Catania il 14.02.1995.