Ragusa, donna scomparsa dieci anni fa la Polizia cerca il cadavere nella casa del genero

Di Fabio Russello / 11 Dicembre 2015

La Procura di Ragusa riapre le indagini sulla morta di una donna nel 2005 e la Polizia ha avviato le ricerche del cadavere nelle fondamenta di casa del genero. E la Squadra Mobile ha trovato elementi che potrebbero rivelare importanti novità e che ora sono sotto analisi della Polizia Scientifica.

La donna scomparsa è Maria Di Martino, sparita nel nulla il 22 febbraio del 2005. Imputato di quell’omicidio davanti alla Corte d’Assise di Siracusa c’è il genero Giuseppe Maurici. La Polizia ha sempre continuato a ricercare notizie utili in merito alla vicenda visto che il cadavere della donna non è mai stato ritrovato e che, per come riscontrato durante le indagini, si è sempre ritenuto che il corpo fosse stato occultato dopo l’omicidio vista anche la scomparsa di ingente somma di denaro.

Il processo a Maurici è ancora in corso e proprio ieri si è celebrata una delle tante udienze che vedono l’uomo imputato di omicidio volontario ed occultamento di cadavere. Le indagini della Squadra Mobile, nel trattare il “cold case”, si sono concentrate in questi giorni proprio sulla casa di Maurici a S. Croce Camerina, in quanto le ultime notizie facevano sospettare che l’uomo, all’epoca dei fatti, avesse occultato il cadavere nelle fondamenta della casa che all’epoca della scomparsa della suocera era in costruzione. Le indagini hanno appurato che qualche giorno dopo la scomparsa della donna, il genero avrebbe acquistato diversi metri cubi di cemento, elemento che, stante la tragicità degli eventi occorsi, appariva alquanto anomalo. Maurici inoltre, sin dai primi atti investigativi, è stato indicato come il probabile colpevole e infatti è stato rinviato a giudizio.

Alla luce delle nuove informazioni assunte dalla Squadra Mobile di Ragusa, la Procura della Repubblica ha ordinato alla Polizia di Ragusa, alla Scientifica di Roma e alle Unità Cinofile Molecolari di Palermo di effettuare la ricerca nella casa di Maurici di tracce di resti umani. Gli investigatori, per ben tre giorni hanno dunque utilizzato speciali strumentazioni per “radiografare” le strutture della casa di S. Croce Camerina, comprese le fondamenta, per poi ispezionare i luoghi con i cani molecolari addestrati alla ricerca di resti umani.

 

Le ricerche hanno permesso alla Squadra Mobile di acquisire importanti elementi che potrebbero fornire novità rilevanti ed utili. Alcuni reperti sono stati inviati al servizio di biologia della Scientifica per appurare se ciò che è stato sequestrato può essere attinente alle indagini. I risultati saranno consegnati a breve, considerato che il processo a carico di Maurici è tutt’ora in corso.

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