Proteste anti Dpcm a Catania, chi sono gli “infiltrati” individuati dalla polizia

Di Concetto Mannisi / 27 Ottobre 2020

Per quel che riguarda l’identificazione dei “disturbatori”, “fomentatori (d’odio)” o chiamateli come volete – anche se come detto è convinzione di chi indaga che si tratti di “teppisti da stadio”, sulla base dei primi elementi sviluppati – ci sono buone speranze di arrivare a coloro i quali hanno dato fuoco alle polveri: la zona è ampiamente coperta da telecamere per la videosorveglianza e, alla fine, magari grazie all’ausilio di qualche filmato che nelle ore successive alla manifestazione è stato postato sui social o sui giornali online, a qualche nome si potrebbe e dovrebbe arrivare.

Per il resto si continuerà a monitorare i vari ambienti da cui potrebbero nascere nuove iniziative di dissenso, anche se a un giorno dai tafferugli di via Etnea (fra esercenti e provocatori, ma anche fra gli stessi provocatori, che all’improvviso si sarebbero schierati su posizioni differenti) sembra che sia possibile escludere, almeno in questo momento, un ruolo di fomentatori da parte degli estremisti di destra e di sinistra, che sono stati notati ai margini del gruppo composto da chi protestava, e pure soggetti vicini alla criminalità organizzata. Che, come è stato più volte ribadito, col lockdown e con i suoi effetti ha potuto e potrà guadagnare sia allorquando c’è stato e ci sarà da sostenere economicamente imprenditori in difficoltà – si chiama usura, per essere chiari – sia quando si dovrà prendere parte attivamente alla fase della ripartenza, che in questo momento appare lontana, lontanissima, ma con cui prima o poi dovremo fare positivamente i conti.

Intanto per oggi e per gran parte del prossimo mese resta la situazione di grande difficoltà da parte degli appartenenti alle categorie più colpite dal decreto del premier e che in qualche modo dovranno riuscire a sbarcare il lunario. E poi resta anche il ferimento del cameraman di Rei Tv, che soltanto per una serie di coincidenze favorevoli non si è trasformato in qualcosa di molto più grave.

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Redazione
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