Indagini
Prof morto in incidente in Egitto, i familiari chiedono chiarimenti
Giuseppe Provenzano, originario di Partinico, era impegnato in un progetto di formazione per tecnici idraulici locali presso l’Università di Aswan
Dopo oltre un mese le circostanze dell’incidente che, nella notte tra novembre e dicembre dello scorso anno, hanno causato la morte in Egitto del professore universitario Giuseppe Provenzano, non sono state ancora del tutto chiarite. Per fare luce sulle dinamiche la famiglia Provenzano, originaria di Partinico, in provincia di Palermo, ha deciso di rivolgersi allo studio legale Palmigiano e Associati, che ha avviato l’iter in Egitto per acquisire i verbali e la documentazione del sinistro. Il docente, laureato in ingegneria, insegnava al Dipartimento di Agraria a Palermo e si trovava in Egitto per un progetto di ricerca. Mentre viaggiava a bordo di un pulmino, nella notte tra il 30 novembre e l’1 dicembre, secondo quanto riferito da testimoni, è morto lungo la strada che collega Assuan e Abu Simbel.
«Mio fratello – spiega Loredana Provenzano – si trovava in Egitto perché impegnato in un progetto di formazione per tecnici idraulici locali presso l’Università di Aswan, ed era accompagnato da un giovane borsista del suo corso di laurea. Ad oggi non abbiamo mai avuto dalle autorità locali l’esatta dinamica di cosa sia accaduto quella notte e delle risposte su eventuali responsabilità di terzi coinvolti. Inoltre, il suo computer è ancora detenuto dall’Ambasciata in Egitto, e lo vorremmo restituito».
Gli avvocati Alessandro Palmigiano e Lucio Savagnone insieme alla dottoressa Rosa Guttuso, hanno iniziato un iter in Egitto. "Stiamo chiedendo una relazione sugli eventi, sui mezzi e le persone coinvolte e abbiamo fatto richiesta per avere consegnato il computer del professore. Grazie a dei contatti locali, il nostro Dipartimento di diritto internazionale si è attivato con le autorità egiziane per ottenere chiarezza e maggiori informazioni sulla vicenda», afferma Alessandro Palmigiano. COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA