Processo Mazzetta Sicula, condanne pesanti: 11 anni e 9 mesi ad Antonello Leonardi, 8 anni e 8 mesi al fratello Salvatore

Di Laura Distefano / 18 Luglio 2024

Condanne pesantissime quelle inflitte dalla Terza Sezione Penale del Tribunale di Catania per gli imputati del processo Mazzetta Sicula, frutto dell’inchiesta della Guardia di finanza che nel 2020 portò all’amministrazione giudiziaria della discarica di Lentini. Lo stesso impianto che qualche settimana fa ha messo in crisi l’intero sistema del conferimento dell’indifferenziato in mezza Sicilia.

Il collegio presieduto dalla giudice Rosa Alba Recupido ha inflitto pene ancor più alte di quelle chieste dalla pm Raffaella Vinciguerra (che ha sostituito Marco Bisogni dopo che si è insediato al Csm). I due fratelli Antonello e Salvatore Leonardi, titolari della Sicula Trasporti, sono stati condannati rispettivamente a 11 anni e 9 mesi e 8 anni e 8 mesi. Le altre condanne vanno da 1 a 7 anni.

Le altre pene

Giovanni Orazio Messina 3 anni e 2 mesi, Marco Morabito 4 anni e 6 mesi, Francesco e Nicola Guercio 2 anni, Vincenzo Liuzzo 7 anni, Giancarlo Panarello 1 anno e 6 mesi (pena sospesa, è stato assolto da un capo d’imputazione).

Il Tribunale ha disposto la confisca delle società coinvolte che sono state condannate a severe pene pecuniarie: Sicula Trasporti 700.000 euro, Sicula Compost 700.000 euro, Gesac 150.000 euro, Immobiliare Leonhouse 80.000 euro, Eta Service 80.000 euro. Il collegio invece ha escluso la responsabilità della Edile Sud. Alcuni degli imputati sono stati condannati al risarcimento delle parti civili costituite: il Comune di Catania, Lentini e Carlentini, Ministero dell’Ambiente, Arpa Sicilia, Associazione Rifiuti Zero Sicilia.

L’operazione

L’operazione aveva portato quattro anni fa a scoperchiare un sistema illecito di gestione dello smaltimento dei rifiuti che arrivavano da oltre 200 comuni nelle piattaforme del colosso creato dai Leonardi. Infatti le contestazioni sono di traffico illecito di rifiuti e reati ambientali. Ma anche, a vario titolo, corruzione. Le indagini partirono dalle dichiarazioni di un collaboratore di giustizia sui fratelli Guercio: scavando e attivando varie intercettazioni i finanzieri del Gico riuscirono a ricostruire il meccanismo creato all’interno della Sicula Trasporti. Inoltre Antonello Leonardi per cercare di evitare controlli da parte delle autorità competenti aveva messo a libro paga due dipendenti pubblici, tra cui Vincenzo Liuzzo dell’Arpa. Gli investigatori riuscirono a documentare addirittura la consegna di una bustarella al funzionario infedele.

Ascoltando varie conversazioni inoltre i militari della guardia di finanza ebbero il sospetto che i Leonardi avessero messo da parte un tesoretto in contanti. E infatti, in una delle società, furono trovati seppelliti all’interno di bidoni neri quasi un milione di euro in contanti. Leonardi, sentito nel dibattimento, raccontò che erano messi lì «in caso di periodi di emergenza, come una guerra».

Recupero e ripristino

l Tribunale ha inoltre condannato diversi imputati al recupero dei luoghi e il ripristino dell’ambiente. Le motivazioni arriveranno tra 90 giorni.

Le difese attendono di leggerle per depositare l’appello. Da appuntare, nelle diciotto pagine del dispositivo si legge che si dichiara estinto il rapporto tra Liuzzo e l’Arpa.

Pubblicato da:
Alfredo Zermo