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Pozzallo, affitta casa alle squillo ricavando 5 mila euro al mese

Pozzallo, affitta casa alle squillo ricavando 5 mila euro al mese

Denunciato dalla Polizia un pensionato: “L’ho fatto per arrotondare”. Dava due stanze a tre prostitute romene. Agenti avvertiti dai vicini

Di Redazione |

La Polizia ha chiuso un’altra casa a luci rosse nel Ragusano. I poliziotti stavolta sono intervenuti a Pozzallo dove è stata individuata un’abitazione di un pensionato che, come da lui stesso dichiarato, “arrotondava”. Ad avvertire la Squadra Mobile di Ragusa sono stati alcuni residenti della zona che avevano notato uno strano via vai nell’abitazione. All’interno della casa “esercitavano” tre donne rumene che si prostituivano lì da settimane. A differenza delle altre case chiuse ad oggi, il proprietario di questo immobile non dava in locazione l’intera casa ma, vivendo all’interno, affittava due stanze favorendo così la prostituzione. L’uomo era ben consapevole dell’attività delle ragazze, tanto che ha ammesso le proprie responsabilità e dichiarando di averlo fatto per arrotondare in quanto pensionato. Adesso dovrà rispondere di favoreggiamento e rischia anche il sequestro dell’immobile.

Le ragazze rumene avevano avuto il numero da altre “colleghe” che avevano riferito di questa casa disponibile, elemento che mette in risalto una discreta professionalità acquisita nel tempo dal cittadino pozzallese. Il guadagno mensile per il pozzallese si aggirava intorno ai 5 mila euro mensili, stante il fatto che erano presenti 3 prostitute che pagavano 180 al giorno.

Nel 2014 sono state chiuse ben 15 case, la maggior parte nel comune di Ragusa ma anche in altre zone. Diversi sono stati i sequestri delle abitazioni adibite dai proprietari o locatari a luoghi dove poter consumare sesso a pagamento.

Anche in questo caso si trovano conferme sul giro d’affari che è di rilevante entità, tutto dipende dalle richieste dei clienti, i prezzi oscillano da 50 a 200 euro, dipende dai “gusti” e dalle richieste sessuali, a volte possono arrivare a prezzi ancora più alti, come per il sesso di gruppo. I clienti individuati sono stati identificati ed hanno riferito di essere andati a consumare prestazioni a pagamento, elemento che permette di provare il reato, per altro già ammesso dall’indagato e dalle donne rumene.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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